Sono molto legato a quel Napoli-Savoia che finì 1-1. C’era un’area da derby tra amicizie, conoscenze e vissute con equilibrio. Al di là della parata, ricordo che Novellino a fine partita ci radunò e disse a tutto il gruppo: oggi ringraziate il portiere, perché lui così mi chiamava, il portiere, perché ci ha salvati. Novellino ha rappresentato per me la consacrazione perché giocare a Napoli da napoletano giovanissimo e vincere il campionato ti resta nel cuore. Zeman invece si è espresso all’epoca nel farmi rimanere a Napoli, io però ho sbagliato perché ho pensato di poter gestire la situazione facilmente. Chi ha rotto l’incantesimo è stato Corbelli perché io mai avrei pensato di andare via da Napoli, per me esisteva solo Napoli. Alla fine Zeman mi ha sempre difeso nonostante i tanti nomi che venivano fuori per sostituirmi”.
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