Il portiere del Napoli, Alex Meret, è stato intervistato dall'edizione odierna di Cronache di Napoli, parlando del momento del Napoli e dello scudetto:


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Meret: “Mi sento un leader! Conte ha la ricetta giusta per vincere. Sullo scudetto…”
Le parole di Meret sul Napoli e sullo scudetto
—“Prima di tutto voglio ringraziare i tifosi, che non ci fanno mai mancare il loro supporto al Maradona e soprattutto in trasferta. A Lecce abbiamo ottenuto tre punti importati. Siamo felici di poter regalare tante gioie al nostro pubblico. Adesso vogliamo ottenere la soddisfazione più grande. Scudetto? Stiamo lottando per un grande obiettivo. Siamo vicini, ci crediamo. Però adesso non dobbiamo mollare di un centimetro, perché basta poco per compromettere tutto. Arrivati a questo punto del campionato, sarebbe un vero peccato sciupare tutto. Però, ripeto, siamo concentrati al massimo per vincere lo scudetto. Genoa, Parma e Cagliari? Dobbiamo essere consapevoli del fatto che nessuno ci regalerà niente. Anzi, tutti proveranno a toglierci punti. Inoltre credo che Parma e Cagliari saranno ancora in lotta per la salvezza quando le incontreremo noi. Per quanto riguarda il Genoa da affrontare domenica al Maradona, penso che i rossoblù ci potranno mettere in difficoltà visto che arriveranno a Fuorigrotta con la consapevolezza di non aver nulla da perdere. Potranno giocare con serenità. Per questo motivo dovremo stare molto attenti.
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Sui segreti della fase difensiva
—Il segreto della fase difensiva? La cura dei dettagli e la voglia feroce di tutti i giocatori di evitare di prendere gol. I nostri numeri in fase di contenimento non sono solo merito dei difensori. E’ grazie all’impegno di tutti che riusciamo ad avere questo rendimento. Inoltre Conte sa preparare alla grande le partite. Ci mostra immagini tutti i giorni per capire come ci dobbiamo muovere in campo e come neutralizzare gli avversari che via via andiamo ad affrontare.
Su Rrahmani e Di Lorenzo
—Si parla troppo poco di Rrahmani? Guardate, per me anche Amir è un grande calciatore. E’ uno dei leader del gruppo. Si impegna allo spasimo sia in partita sia durante gli allenamenti e merita tutto l’affetto dei compagni e dei tifosi. Mi sento uno dei veterani del gruppo. Forse soltanto Contini è qui prima di me. Penso di essere uno dei leader e cerco di aiutare i compagni sia in campo sia nella vita di tutti i giorni. Mi piace mettermi al servizio dei più giovani e insegnare loro come sopportare le pressioni che una grande piazza come Napoli ti fa sentire tutti i giorni. Di Lorenzo? Giovanni è il nostro punto di riferimento. Negli spogliatoi parla poco, ma sa come sostenerti nel lavoro di tutti i giorni. Penso che siamo fortunati ad avere un capitano come lui. Ovviamente le delusioni di un anno fa hanno rappresentato uno stimolo soprattutto all’inizio del campionato. Volevamo dimostrare a tutti che nella scorsa stagione per vari motivi non abbiamo espresso il nostro potenziale. Ci eravamo prefissati di tornare in Europa. Ci siamo riusciti con largo anticipo, ottenendo la qualificazione in Champions. Si tratta di un obiettivo importante per il club, per noi giocatori e per i tifosi.
Sulle parate decisive
—Le migliori parate della stagione? Secondo me gli interventi che nell’economia del campionato hanno avuto un peso particolare sono stati quelli compiuti contro Yildiz nel successo interno contro la Juventus e il rigore parato a Gimenez, sempre al Maradona. Sono state due parate arrivate in due momenti chiave della stagione. Se i bianconeri fossero andati in vantaggio e se il Milan avesse accorciato le distanze qualche minuto prima, forse avremmo rischiato di non vincere e di perdere punti fondamentali nella corsa alla conquista dello scudetto. Per fortuna è andato tutto nel migliore dei modi.
Su Conte e il possibile scudetto
—Conte? Io sono arrivato in ritiro un po’ più tardi, perché avevo qualche giorno di ferie in più per aver fatto parte della spedizione dell’Italia agli ultimi Europei. Però, ricordo che sin dal primo giorno di lavoro il mister ci ha dato tante motivazioni. Conte sa entrarti nella testa. Posso dire tranquillamente che lo consideriamo il nostro condottiero e noi siamo i suoi soldati. Quando abbiamo cominciato a credere allo scudetto? A dire la verità non so dire quale è stato il momento preciso in cui abbiamo accresciuto la nostra consapevolezza. Forse il fatto che le nostre avversarie non hanno sfruttato al meglio le occasioni per prendere il largo ci ha permesso di restare attaccati al treno scudetto e di metterci in una condizione ideale per vincerlo a poche giornate dalla fine. Scudetto insperato? Sì, è vero. Nemmeno con mister Spalletti ad inizio campionato eravamo i favoriti. Però a quest’ora eravamo già campioni. Se arriverà, questo sarà uno scudetto sofferto. Stiamo lottando punto a punto. Speriamo di arrivare primi al traguardo, così da assaporare di nuovo sensazioni indimenticabili. La ricetta giusta comprende lavoro e concentrazione, anche perché come dice Conte in tanti partono per vincere, ma ci riesce una squadra soltanto. Arrivati a questo punto, vogliamo essere noi a conquistare lo scudetto.
Su Lukaku e McTominay
—Lukaku? La mentalità di chi non si accontenta mai. Romelu ha già vinto, sa come si fa. Per noi è un giocatore fondamentale. Ha segnato tanti gol e soprattutto ha fornito assist decisivi. Finora si è reso protagonista di una stagione eccellente. McTominay? Sapevamo che fosse forte, d’altra parte ha giocato per tanti anni in una delle squadre più prestigiose d’Europa. Però devo dire che sono rimasto ugualmente sorpreso dalla sua fisicità e dalla capacità di inserirsi in area di rigore. Infatti il suo bottino di reti è impressionante".
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