Ndoye, Lucumi e Beukema? Mi dispiacerebbe perderli tutti e tre. Beukema è fortissimo, ha avuto un solo infortunio di 5 giorni, è un professionista esemplare, stesso dicasi di Lucumi, un grande talento. Ndoye poi è il più atleta di tutti, potrebbe fare le olimpiadi come velocista. Sono stati tutti colonne importanti della nostra squadra. Ndoye è cresciuto anche dal punto di vista tecnico, quest’anno ha fatto tanti gol e molti davvero importanti, anche nella finale di coppa Italia. E’ veramente esploso, è stata un’annata importantissima per lui e ha portato noi ai risultati. Lui con i suoi compagni certamente, ma Ndoye in particolare ha dato una grossa mano. Tutti e tre sono nel pieno della maturità fisica e psicologica e sono migliorati tantissimo. Beukema è venuto come uno sconosciuto e adesso è ambito dalle società più importanti, mi dispiacerebbe perderlo. Il Bologna sta diventando una realtà importante e penso che faremo di tutto per trattenerlo. E’ chiaro che davanti ad offerte pazzesche barcolli, ma spero che resti da noi".
Su Italiano...
—"Italiano è un allenatore vero, ha delle concezioni tattiche davvero all’avanguardia. Lo vedete come giochiamo, facciamo un calcio molto bello da vedere e molto moderno, in Europa tutti tentano di giocare, il Barcellona in primis. Italiano raggiungerà sicuramente dei risultati molto importanti e lo merita. Poi noi Bologna siamo già una realtà importante per cui è rimasto volentieri qui e vuole ancora migliorare i risultati dell’anno scorso, ma è certamente candidato ad allenare società top in Europa. E’ molto intelligente oltre ad essere un bravo tecnico perchè porta avanti il suo credo, ma è anche bravo a correggere perchè non è uno radicale. Sa che a volte deve rinunciare a qualcosa.
Italia? Bisognerebbe cominciare a vedere cosa succede all’estero: i 18enni giocano titolari in squadre importantissime. Dobbiamo dare fiducia ai giovani, contribuendo a farli crescere. A volte abbiamo paura del risultato della domenica e schieriamo il giocatore più esperto, sacrificando i giovani. E’ brutto obbligare le società a schierare i giovani, bisognerebbe crescere dal punto di vista culturale. Fabbian ad esempio è quasi un titolare nel Bologna e quando non ha giocato da titolare, è subentrato per cui è proiettato a giocare titolare in una grande squadra. Sicuramente dobbiamo credere di più in questi giovani perchè il risultato se ci credi arriva”.
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