"La galera ti fortifica", ha detto.
"Sì, dopo non ti fa paura più niente. Sei a contatto con persone che col calcio non hanno nulla a che fare, ti senti svuotato".
Come passava le giornate?
"A leggere le carte. Erano più di mille pagine, e ancora oggi posso dire di non aver capito tutto. S’è parlato del nulla, si sono tirati in ballo dei nomi e io ero quello da dare in pasto ai media. Alla fine, sono stato squalificato per sei mesi per omessa denuncia".
Inutile chiederle del suo gol più bello.
"La rovesciata contro il Napoli, 7 aprile 2012, due mesi prima di andare in carcere. Assurdo, ma incredibile. Prendo in giro Radu dicendogli che crossando a casaccio è entrato nella storia".
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