Ti aspettavi questo bell'impatto di Gasperini alla Roma? "La Roma resta una squadra fortissima, al di là delle annate più o meno positive. Gasperini ha sempre fatto un grandissimo lavoro, lo si è visto nel ciclo all'Atalanta. Sapevo che avrebbe trasmesso la sua identità alla Roma e che i giallorossi avrebbero disputato un grandissimo campionato".
Napoli e Inter favorite? Inseriamo altre squadre nella corsa-Scudetto? "Aggiungiamo anche il Milan e la stessa Roma; e poi anche la Juventus che, con l'arrivo di Spalletti, potrà fare una seconda parte di stagione molto importante".
Come ti spieghi questo momento della Juventus? "Non conosco molto l'ambiente Juve, ma sappiamo tutto quello che ha fatto negli ultimi anni e conosciamo la storia della Juventus. È una squadra abituata a vincere e proprio per questo credo che i tifosi si aspettino di alzare qualche trofeo".
Qual è il segreto del Napoli? "Nei miei anni, il segreto è stata la costruzione, partita a dire il vero tanti anni fa. Hanno sempre costruito buone squadre con ottimi allenatori. C'è stata un'evoluzione costante e negli ultimi anni se ne stanno vedendo i frutti con le vittorie degli Scudetti".
Ci racconti qualcosa della tua esperienza all'Empoli? "Dell'Empoli posso parlare solo benissimo. Una realtà così bella e importante, anche per i giovani. Le pressioni sono minori rispetto ad altre parti: ti permettono di crescere, di sbagliare e di imparare. È questa la loro mentalità. L'ambiente è spettacolare e proprio per queste caratteristiche possono venire fuori tanti giovani com'è sempre accaduto".
Dove può arrivare il Como? "Tra le prime 8 del campionato, visto anche il calcio che sta praticando. Fabregas è un allenatore giovane, ma è stato un grandissimo calciatore. Hanno una squadra giovane e ribelle, magari sentono meno la pressione addosso e cercano solo di godersi il calcio. L'allenatore ha giocato tantissimo ad alto livello e credo trasmetta alle sue squadre proprio questa voglia di divertirsi".
Sono queste le squadre in cui è meglio crescere? "Penso di sì, perché è tutta una questione di opportunità. Se alla prima opportunità non si riesce a entrare tra le big del campionato italiano, consiglio di non demotivarsi, ma di fare un passaggio in una società più piccola, con meno pressioni, che può darti una mano per il futuro".
Come commenti il momento dell'Atalanta? "Il cambio allenatore ha sicuramente influito, ma penso che l'Atalanta continui ad avere una grandissima squadra con calciatori importanti. Se daranno continuità al proprio lavoro, verranno fuori molto presto da questa situazione di classifica".
La Fiorentina è sempre più ultima: che sta succedendo secondo te? "Si fa fatica a rispondere, non essendo lì e non sapendo come si vive lo spogliatoio e il campo in quella realtà. Attraversare un momento del genere non è bello per una piazza importante. Spero per il bene della Fiorentina e della Serie A che venga fuori da questa situazione: è una squadra forte".
Anche il Bologna è nelle zone alte della classifica, Ci sono tante nuove protagoniste... "Il Bologna da 4/5 anni fa delle cose incredibili. Una società bella, organizzata, che negli ultimi anni ha messo dentro anche giocatori importanti. Penso che il Bologna sia una delle realtà più belle della Serie A".
Che ne pensi del presente della Nazionale? "Non è un momento facile per l'Italia, ma come tutti gli appassionati di calcio spero che ne venga fuori e riesca a superare i play-off. Non sarà semplice, ma me lo auguro. Ho anche tanti ex compagni che giocano per la Nazionale. Il CT Gattuso è stato pure mio allenatore. Gli auguro solo il meglio e, quindi, di raggiungere il Mondiale. Come tutti sappiamo, una volta che arriva il Mondiale, le difficoltà avute in passato possono essere superate".
Al momento sei svincolato: cosa ti aspetta nel futuro prossimo? "Ripartirò sicuramente a gennaio. Abbiamo delle soluzioni molto interessanti, che piacciono sia a me che alla mia famiglia. Saremo pronti a ricominciare già da gennaio. Non mi sono mai fermato, mi sono sempre allenato: sto bene e sono pronto a ripartire".
Possibilità in Serie A? "Non sono rimasto perché cercavo un'esperienza diversa: ho rifiutato parecchie opportunità in Italia. Per ora ci sono ancora 2/3 richieste: c'è il 40-50% di possibilità di tornare in Italia. Valuterò insieme al mio agente e alla mia famiglia per poi prendere una decisione".
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