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Marino: “Criticai Garcia già nel 2016. Ecco dove nascono i problemi del Napoli”

Marino veiga al ahli
L'ex dirigente azzurro è intervenuto a Radio Marte, soffermandosi sui problemi del Napoli di Rudi Garcia.
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

Pierpaolo Marino, dirigente sportivo, è intervenuto a Radio Marte, soffermandosi sui problemi del Napoli di Rudi Garcia.

Marino sui problemi del Napoli di Garcia

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“Credo che nel Napoli i problemi nascano dalla sostituzione, dopo la vittoria dello scudetto, dell'allenatore e del direttore sportivo che, in questo frangente appunto, non è mai facile. È problematica. Quello che fa la differenza è sicuramente il cambio di gestione da Spalletti a Garcia. Perché Spalletti era padrone sia della disciplina, nel senso giusto della parola, che della disciplina tattica che deve essere l'organizzazione di una squadra in campo. Spalletti proprio perché padrone di questa situazione ha fatto rendere al meglio un organico ottimo, con ottime individualità ed un perfetto collettivo. Era un'alchimia perfetta che oggi ha delle componenti che sono variate e che forse non fanno trovare gli equilibri virtuosi di prima. Scegliere prima l'allenatore e poi il ds è stato un segnale che ha voluto dare De Laurentiis. Per la verità era accaduto anche in passato che Aurelio ha scelto l'allenatore ma non mi pare un elemento che abbia creato particolari turbative.

Indubbiamente Giuntoli faceva parte di quell'equilibrio virtuoso, vivendo la quotidianità della squadra, del rapporto con Spalletti, coi giocatori e con la sua consolidata esperienza di 7 anni al Napoli, era padrone della situazione ed ha dato contributi notevoli soprattutto in quelli che oggi sono i principali compiti del ds che non è più solo l'uomo che adocchia i giocatori. Il ruolo di Giuntoli era importantissimo nella quotidianità e nei dettagli che stanno venendo fuori ora, tipo le proteste dei giocatori. È un segnale di debolezza sia dell'allenatore che del club. In questo momento il compito di De Laurentiis e Meluso è delicatissimo perché devono stare vicini e per quanto possibile far sentire la fiducia a Garcia. Cosa che con i tam tam dei giornali, dei media e dei social non è facile tenere sotto controllo. Il Napoli però ha la forza di squadra per venire fuori da questa situazione. Non è così brutto come apparso in alcune partite. Anche a Bologna non mi è sembrato brutto contro un avversario che in casa concede pochissimo. 


Le mie critiche a Garcia? Criticai Garcia nel 2016, quando la Roma perse con l'Atalanta, per degli errori tattici incredibili. E visto che allora si parlava molto della scuola degli allenatori italiani, rispetto agli stranieri che arrivavano, sottolineavo il fatto che era meglio prendere allenatori provenienti da Coverciano. E credo che il tempo mi abbia dato ragione visto che gli italiani ora sono richiestissimi all'estero e sono tra i più vincenti e propositivi. Tutto va inquadrato a quell'epoca. Napoli-Udinese? Indubbiamente l'Udinese con la Fiorentina ha fatto la migliore partita di questo inizio di campionato e forse non meritava di perdere. Quella che incontrerà il Napoli domani, quindi, è in forma e credo che non sarà una partita semplice. È chiaro che il Napoli se vuole vincere deve dare subito l'impronta alla partita e non pensare al fatto che l'Udinese sia terz'ultima. A Udine abbiamo pazienza, attendiamo tranquillamente lo sviluppo e l'abitudine al campionato italiano da parte dei nuovi. A volte però li abbiamo anche buttati subito nella mischia. Questa politica, però, la può fare l'Udinese.

Il Napoli, con la vittoria dello scudetto e gli introiti della Champions, deve arrivare ogni anno nei primi 4 e quindi il discorso è diverso. Per me Raspadori è una punta e può giocare sia da prima punta, come falso nueve, sia da seconda punta. Se si gioca a tre può giocare sia da centrale o da esterno. Io però lo vedo un attaccante e deve giocare vicino all'area di rigore perché è lì che fa la differenza. Sicuramente Samardzic sarà uomo mercato anche il prossimo anno perché è un giocatore che ormai può essere pronto per entrare nella rosa di una grande squadra ed è sicuramente un titolare inamovibile da noi. Giuntoli era molto interessato a Samardzic come anche la Juve. È un calciatore molto attenzionato sia da squadre italiane che estere”. 

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