C’è un problema di gestione all’interno degli stadi?
“Oggi andare allo stadio diventa molto caro e molto meno sicuro di un po’ di tempo fa, anche se in determinate partite è difficile vedere tanti bambini. In alcuni settori è proprio impossibile, è una scelta fatta. Mi hanno raccontato che al derby di Milano c’erano tanti stranieri che volevano entrare in curva e non sono potuti entrare perché i biglietti erano già stati usati. Posto che se andiamo a vedere un derby a Londra o a Manchester anche noi non troviamo biglietti, la cosa che fa impressione è che ci sia l’ipotesi della criminalità organizzata all’interno delle curve. Il calcio adesso non è più l’interesse principale per alcuni, mi risulta difficile poi capire le scene di scuse dei giocatori davanti alla curva quando si perdono le partite. La minaccia è difficile poterla inquadrare”.
Lo stato ha lasciato sole le società?
“Non lo so, ma penso che questi elementi che sono stati fermati nelle ultime 48 ore fossero elementi noti alla giustizia. Credo che sia un mondo conosciuto, per cui si deve trovare il modo di estirparlo nel modo più veloce in assoluto. La grande possibilità di potere e di soldi che c’è in curva è enorme, non ho la soluzione e sono anche spaventato da quello che succede. Tutti siamo andati allo stadio e tutti continueremo ad andarci”.
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