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Maradona Jr.: “Il parco Diego Vive si farà, al Napoli cedo il mio 20% dei diritti”

maradona jr
L'allenatore e figlio del Pibe de Oro ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Marte
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

Diego Armando Maradona Jr., allenatore e figlio del Pibe de Oro, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Marte: “Il Napoli ad oggi non si è dimostrato collaborativo sul parco tematico “Diego Vive” che dovrebbe aprire il primo maggio. Nonostante la società non abbia i diritti sull'immagine di nostro padre noi ci siamo seduti e stiamo parlando con gli avvocati del Calcio Napoli per quieto vivere e perché vogliamo capire in cosa consiste la loro richiesta.

Con il Napoli non c'è nessuna polemica, solo grande amarezza perché ogni volta che ci muoviamo noi eredi e unici proprietari legittimi dell'immagine di nostro padre sembra che il Calcio Napoli ci voglia sempre mettere i bastoni tra le ruote. Io non so perché non c'è collaborazione da parte del Calcio Napoli. Forse perché hanno un interlocutore sbagliato che io non nomino più, visto che ogni volta che succede mi querela. A noi interessa portare la mostra a Napoli, fare la prima a Napoli ed io voglio che si faccia qui e non a Barcellona, però abbiamo bisogno di collaborazione. Addirittura, si è mosso il Governatore De Luca, mi sembra esagerato. Credo che negli anni 80 non ci fossero contratti di immagine e, nel caso ci fossero stati, di tempo ne è passato e sarebbero andati a scemare.


Noi comunque vogliamo solo collaborazione dal Napoli e non riusciamo, con i miei fratelli, a capire perché veniamo sempre bistrattati ogni volta che proviamo a fare qualcosa. Il Napoli dovrebbe ricordarsi che mio padre ha scritto le pagine più importanti di questa società, di questa città ed è stato fondamentale anche nel tessuto sociale di questa società. Forse qualcuno se lo dimentica. Fare il parco tematico e far vedere l'allenamento di mio padre a Stoccarda con una maglietta bianca sarebbe molto brutto. Ora se riusciremo a metterci d'accordo con il Calcio Napoli potremmo partire intorno al 10 maggio, data anche storica per il primo tricolore, altrimenti verso la fine di maggio; ma la mostra comunque si farà. Il parco tematico prevede interazione: si potranno rivivere i gol segnati all'Inghilterra nell'86, fare dei giochi che prevedano, ad esempio, calciare le punizioni e vincere dei premi. Poi ci sarà un percorso dove i tifosi potranno rivivere quello che mio padre ha fatto negli anni del Boca, di Barcellona, Napoli, Siviglia e una parte dedicata alla Nazionale Argentina.

Noi speriamo di venire a capo di questa situazione e non escludere i 7 anni di Napoli perché sarebbe un delitto. Noi non abbiamo fatto causa al calcio Napoli, per le maglie con il volto di mio padre, ma alla persona che ha ceduto i diritti. Da questo è stato tirato in ballo il Napoli. Io vorrei sottolineare, però, che il Napoli non ci ha mandato nemmeno una maglia con la faccia di nostro padre. Io l'ho avuta da Di Lorenzo. Non siamo stati invitati alla festa scudetto, ed è un po’ strano, e siamo stati solo invitati alla presentazione della statua famosa che è negli spogliatoi. Ma noi abbiamo declinato quell'invito perché la statua è stata donata da una persona con la quale abbiamo processi civili e penali in corso.

Sono tifoso del Napoli e andavo al San Paolo da quando avevo quattro anni. È un anno che non vado più allo stadio perché questa situazione mi fa soffrire. Spero che si possa risolvere. Ad ogni figlio spetta il 20% dei diritti di papà, ma se il Napoli vuole posso darglieli gratis per dieci anni, perché per me il Napoli viene prima di tutto. Dei soldi non me ne frega proprio”.

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