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Magoni: “Vedrei bene Gasperini a Napoli. Sull’episodio di razzismo…”

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Le parole dell'ex azzurro ai microfoni di 1 Station Radio
Ugo Casadio

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Oscar Magoni, direttore sportivo del Renate ed ex calciatore, tra le altre, di Napoli e Atalanta. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Le parole di Magoni sugli azzurri

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Era il 2005 quando Zoro fermò Messina-Inter a causa dei buu razzisti. In diciannove anni sembra non essere cambiato nulla… “Qualche passo in avanti è stato fatto secondo me. Tuttavia, bisogna fare di più, è necessario che tutti quelli che partecipano al calcio si impegnino ad essere persone migliori. È vero che i protagonisti sono gli addetti ai lavori, ma spesso è dalle tribune che si sentono le cose più brutte. Lo stadio sembra un porto franco dove la gente può insultare, denigrare. Posso certificare sia accaduto anche a me. Un grande allenatore, come Carlo Ancelotti, dichiarò che la differenza tra l’Italia e l’Inghilterra sta proprio nel fatto che i tifosi inglesi tifano per la propria squadra, durante la partita, piuttosto che denigrare l’avversario. E’ importante impegnarsi per combattere questa problematica ed essere persone migliori” Possiamo ancora concedere, nel 2024, che gli stadi siano un porto franco per i tifosi? “Dispiace sia così. Lo vivo tutte le domeniche, soprattutto nei campi minori, dove genitori e addetti ai lavori, nessuno escluso, si rende fautore di certi episodi. Speriamo di non vedere più quanto accaduto tra Juan Jesus e Acerbi. Speriamo di poter avere più senso civico in futuro” Il Napoli può davvero affrontare il suo prossimo allenatore nella sfida di sabato? “Gasperini è un grande allenatore, farebbe molto bene a Napoli. Devo essere sincero, Calzona, che non conoscevo, mi sembra un ottimo allenatore, una persona per bene. È carismatico, ed è all’altezza di poter guidare gli azzurri” Come si prepara la sfida di sabato quando Calzona rientrerà a Napoli soltanto venerdì? “Non ho una risposta a questa domanda... È un fatto anomalo, nuovo per il calcio italiano. Non mi era mai capitato di vedere una situazione del genere. È molto strano pensare che un allenatore, impegnato con la nazionale, abbia soltanto due giorni per preparare una partita così importante” Gilardino potrebbe essere già pronto per il salto in una squadra che ambisce alla qualificazione in Champions? “Credo che il Napoli abbia bisogno di un allenatore che abbia una statura europea. Anche lo stesso Thiago Motta, per una squadra come il Napoli, potrebbe lasciare qualche dubbio. Genoa e Bologna sono due medio piccole, non hanno mai fatto campionati importanti. I felsinei stanno facendo un campionato straordinario, è vero. Al Napoli, però, serve un tecnico che sappia gestire le pressioni della piazza, che sappia garantire continuità” Vincenzo Italiano, dunque, può essere l’uomo giusto? “Thiago Motta, Italiano, sono allenatori emergenti, molto bravi. Il tecnico viola sta facendo anche un percorso europeo. Se dovessimo fare questi nomi, tuttavia, credo che Gasperini sarebbe una spanna sopra. Va anche considerata quella che è la gestione del patron azzurro. Ricordo che gli allenatori di personalità si sono spesso scontrati con il presidente. De Laurentiis dovrà scegliere i collaboratori giusti per consentire al Napoli di tornare ai massimi livelli” De Laurentiis, però, ha avuto anche il merito di garantire solidità al club. “De Laurentiis ha preso una squadra in C, disastrata. Ha saputo riportarla sul tetto d’Italia, tra le grandi d’Europa. Di questo va ringraziato, e va sempre rispettato il suo lavoro. Come tutti, ha dei pregi e dei difetti. Ha un carattere di personalità” Come giudica la tendenza di questa stagione che ha visto il presidente impegnarsi in prima linea? “Può essere giustificato dal fatto di voler fare da scudo alla squadra, mettendosi in prima linea per porre i riflettori su di sé e distoglierli dalla squadra. E’ stata una stagione balorda” Se fosse lei il direttore sportivo del Napoli e dovesse sacrificare uno solo tra Osimhen e Kvaratskhelia, chi sacrificherebbe? “Magari fossi il direttore sportivo del Napoli… (ride n.d.r). Diciamo che cercherei di convincere il presidente a non cedere nessuno dei due”. 


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