Romelu Lukaku è stato ospite al podcast belga Koolcast Sport. Di seguito quanto raccontato sul Napoli e sulla sua famiglia:


interviste
Lukaku: “Quando Conte mi chiamò capii una cosa. Tre vittorie ci hanno resi grandi”
Lukaku: "Ogni volta che vinco penso a mio nonno"
—"Quando Conte mi ha chiamato per il Napoli, mi sono detto “Ok, vinceremo di nuovo”. Non gliel'ho detto perché mi avrebbe preso per pazzo, ma ricordo che anche all'Inter gli dissi lo stesso. Abbiamo vinto perché abbiamo guardato sempre tutti nella stessa direzione. A Bergamo, dopo la vittoria con l'Atalanta, abbiamo capito che potevamo farcela. Juventus, Atalanta e Fiorentina sono le vittorie che ci hanno resi grandi. Mio nonno non è mai riuscito a venire con noi in Belgio, ma è stato il mio più grande tifoso fin dal primo giorno. Mi scriveva lettere dicendomi che ce l'avrei fatta. Mi diceva di non mollare. L'Anderlecht ha fatto tutto il possibile per aiutare la mia famiglia. Se mio nonno fosse riuscito a resistere altri due anni o se avessi potuto portarlo in Belgio in quel momento, forse sarebbe ancora qui oggi. Avevo 12 anni all'epoca, e dicevano che ero ancora un bambino. Ma lui era il mio eroe, più di mio padre in un certo senso. È morto perché non avevamo i soldi per portarlo in Belgio. È stato un pessimo momento. Non ho salvato la vita di mio nonno, perché non potevo. Non avevamo i soldi. Ogni volta che vinciamo, quando vinco un trofeo, piango sempre. Ma non piango di gioia, piango di dolore perché lui non c'è"
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