Che Napoli si aspetta contro il Cagliari?
“Mi auguro che contro il Cagliari si veda un Napoli diverso da quello visto con Genoa e Parma. Vorrei vedere in campo il Napoli del secondo tempo con l’Inter, quello contro la Juve, quello autorevole, se non autoritario. I ragazzi devono saperlo, e anche Conte: questa è una partita da vincere, punto. Non si può sperare che il Como fermi l’Inter all’ultimo minuto. Dobbiamo fare il nostro. Magari rivedere anche quel Simeone che andava a contrastare con la testa contro i piedi avversari, vorrei vedere quella fame, vorrei vedere quella squadra in campo.”
Tarallo: "Lukaku? Numeri buoni ma stagione deludente. Non è l’attaccante giusto per i grandi traguardi"
—Sarebbe bello anche vedere un gol di Lukaku, che è stato croce e delizia quest’anno. Che stagione è stata per lui?
“Non è stata una buona stagione. Sì, se guardi i numeri ha fatto quello che doveva fare: doppia cifra di gol e assist. Ma per me non è l’attaccante giusto per una squadra che vuole traguardi super ambiziosi. È stata una stagione più di bassi che di alti. Si è sempre aspettato quel ‘click’ che non è mai arrivato. Magari domenica fa doppietta e decide il campionato, ma nel complesso, dal mio punto di vista, non è l’attaccante ideale. Non è uno che mette sempre in difficoltà le difese, non è quello che ti fa reparto da solo. Poi, se vinci lo scudetto anche così, tanto di cappello.”
Conte ieri si è definito stanco. Secondo lei sta mettendo le mani avanti per un eventuale addio?
“Ti do una notizia: non ha deciso ancora nulla. So che in settimana c’è stato un pranzo. C’erano De Laurentiis, sua moglie e la moglie di Conte. Conte non c’era perché stava preparando la partita. A lui Napoli piace tantissimo. Non ha comunicato né una decisione di restare, né di andare via. Secondo me dà troppo peso a certi opinionisti locali, ai professori da tastiera, alle critiche spesso ingenerose. Napoli è una piazza che ti stressa molto, ma lui ci sta bene. Deve solo pensare a sedersi col presidente e valutare: sia che si vinca, sia che non si vinca. Bisogna costruire una squadra più competitiva anche per la Champions, perché poi lo sappiamo: qui ci si esalta, ma poi si chiede sempre di più. Conte vuole la certezza di una rosa all’altezza delle aspettative della piazza.”
Un chiarimento: quindi il pranzo c’è stato solo tra De Laurentiis e le rispettive consorti?
“Esatto. Conte non c’era. La moglie di Conte ha semplicemente espresso quanto si trova bene a Napoli. Non è stato mandato alcun messaggio formale, solo un segnale di serenità nei rapporti, non assolutamente deteriorati come ci raccontano. Il rapporto, per intenderci, non è come quello tra Spalletti e De Laurentiis. Quello che infastidisce Conte è il contorno, l’ambiente a volte autolesionista. Una parte della stampa, più quella locale che nazionale, lo ha preso di mira senza motivo. Non ha mai mancato di rispetto a nessuno, non è uno che si mette a fare polemiche. E poi, dai, le partite si vincono anche 1-0 o 2-1. Non serve giocare alla Guardiola per vincere.”
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