Quindi, turnover non eccessivo…
“Sono abbastanza conservatore, in certi momenti non paga forzare troppo i cambi. Capisco che, talvolta, per mantenere a tutti lo stesso minutaggio, ci siano dei cambi, però quel che conta sono i risultati: fare risultato da forza a tutto l’ambiente”.
Divieto trasferte: una sorta di discriminazione territoriale…
“C’è oggi un impianto organizzativo da parte degli organi di massima sicurezza che rispondono con questi atteggiamenti di chiusura con problemi di ordine pubblico. Quindi, non si gestiscono in loco, ma si impedisce proprio la partenza. È una linea politica, gestionale, che, da uomo di sport, non mi piace per niente. Però, sono misure che vanno viste a livello di direttive politico-sociali”.
Contro la Juve è stata una gara combattuta, una partita a scacchi: credi che il nuovo assetto visto dal Napoli andrà avanti per il resto della stagione?
“Non è sbagliato basare le partite sulla base degli avversari che hai, non è un segno di debolezza. Il Napoli ha avuto umiltà. Ha beneficiato dei tanti giocatori a sua disposizione per contrastare gli avversari. Con questi giocatori così preparati, le variazioni di modulo dipendono da modifiche impercettibili. È l’interpretazione del giocatore che conte: più è evoluto, più l’allenatore si fida di lui”.
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