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Lucchesi: “Il Napoli ha perso figure cruciali e non si può pensare non abbia effetti”

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A 1 Station Radio è intervenuto l'ex direttore generale di Roma e Fiorentina
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

A 1 Station Radio è intervenuto Fabrizio Lucchesi, ex direttore generale di Roma e Fiorentina. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Lei è stato direttore generale di una Roma vincitrice del tricolore. Come si costruisce una squadra da scudetto?

“Ci vogliono competenze, investimenti importanti ed anche un po’ di fortuna. La fortuna è fondamentale, nel calcio come nella vita. Alla Roma avevo un gruppo di lavoro importante, fatto di professionisti importanti come Capello. Avevamo programmato di essere competitivi in tre anni, ma l’opportunità venne colta sin da subito, come nel caso dell’ingaggio di Batistuta. In ogni cosa, però, è importante costruire nel tempo. Anche nel caso del Napoli c’è stata una crescita graduale nel tempo. Il compito più difficile, però, è sempre riconfermarsi, soprattutto nelle piazze che non hanno abitudine al successo”.


Non è importante soltanto spendere, ma anche saperlo fare.

“Avevamo Delvecchio e Montella che non giocavano titolari nella Roma ma lo erano in Nazionale. C’era Totti, ed avemmo la competenza e la fortuna di non sbagliare gli esterni. Era una squadra di qualità e intensità. Soprattutto, era una squadra che non prendeva gol, presupposto importante per la vittoria”.

Perché crede il Napoli non sia riuscito a confermarsi a grandi livelli?

“Credo che la ricetta non esista. Penso ci sia una serie di perché. Ripetersi non è facile, ma arrivare a circa venti punti dalla capolista è altrettanto significativo. Senza dubbio i giocatori hanno dato qualcosina in meno, ma può essersi rotto l’equilibrio. Perdere un tecnico che aveva in mano la chimica, la capacità di essere pregnante, non è cosa da poco. Inoltre, è stata sbagliata la scelta del tecnico ad inizio anno. L’allenatore non è solo il formatore, ma è principalmente un gestore. È una scelta fondamentale, così come quella di un direttore sportivo. Giuntoli faceva un lavoro oscuro, difficile. Un lavoro di raccordo. Difatti, oggi Cristiano è alla Juventus. Gli azzurri hanno perso figure cruciali come Spalletti e Giuntoli e non si può pensare non abbia effetto. La stagione attuale è quasi compromessa e il Napoli deve provare a far valere le proprie qualità per conquistare un piazzamento europeo. D’altronde, si rischierebbe anche di perdere determinati giocatori senza la possibilità di calcare palcoscenici importanti. Anche per il modello societario sarebbe vitale potersi qualificare alla prossima Champions”.

Dunque, crede che le voci su Conte in orbita Napoli siano infondate?

“Il problema di Conte non è quello dell’ingaggio. Il problema è che il grande allenatore ha sempre bisogno di grandi giocatori. C’è bisogno, dunque, di un mercato importante e di grande ambizione, quella di vincere”.

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