Conte è uno di quegli allenatori che porta punti al termine della stagione?
“Sia in termini diretti, per il lavoro svolto, sia in termini indiretti, per il modo manageriale con cui intende il ruolo. È un valore aggiunto che contribuisce a lavorare sull’aspetto manageriale. È l’acquisto migliore che ha fatto il Napoli. Sta nascendo un Napoli 3.0, dopo la versione 2.0 dello scudetto”.
Il tecnico può essere decisivo negli acquisti?
“Sicuramente sì. Ha un peso specifico, sposta gli equilibri. Oltre il blasone di Napoli, la sua bellezza e l’importanza degli obiettivi sportivi, i profili a cui ambisce il club sono da contendere con altre squadre importanti e, dunque, Conte è una figura che può affascinare un calciatore ed essere determinante nella trattativa”.
Dopo aver trattato Chiesa, la Roma va forte su Soulè. Crede sia tramontata definitivamente la pista che portava all’esterno italiano o può essere una strategia per mettere fretta al calciatore?
“Non si lascia mai una posta per un’altra, spesso una è utile per strumentalizzarne una. Inoltre, non c’è mai certezza nel mercato. Sono sicuro si stia lavorando in parallelo su più piste. Chiesa, però, sarebbe funzionale sia alla Roma che al Napoli”.
Per Osimhen, tornare in Francia sarebbe un passo indietro?
“Più che il campionato, conta lo spessore del club. È un giocatore che ha dimostrato di poter ambire alle più importanti squadre del mondo, al fine di puntare a trofei importantissimi. Tornare in un campionato che conosce, inoltre, potrebbe essergli d’aiuto. Osimhen è un campione ed ha bisogno di un club di prima fascia. Clausola? Il Napoli potrebbe accontentarsi anche di bonus e percentuali sulla rivendita. Le parti troveranno un accordo, l’importante è che vi sia un club che si avvicini alla valutazione”.
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