Su De Bruyne:"Lui la vive come una nuova sfida. Poteva andare in Arabia Saudita, poteva andare in America, ma voleva restare in Europa; il progetto che gli ha offerto il Napoli probabilmente era quello che gli si adattava di più. Peccato che non abbia il passaporto slovacco. Ha detto che in dieci anni non aveva mai vissuto nulla del genere. Gli ho detto: allora sei messo bene. Non gli restava altro che accettare lo stile di Conte e il duro lavoro. Tuttavia, Kevin non è uno che si lamenta del fatto di dover correre o fare certe cose. Ci mette tutto, dà il massimo, non vuole agevolazioni per correre di meno. Lo ammiro da questo punto di vista, per la carriera che ha, e per essersi immerso in questo alla fine di essa. (Ironizzando) Forse se avesse di nuovo la possibilità di scegliere, e avesse come opzione anche l’America o l’Arabia Saudita, forse deciderebbe diversamente".
Sulla stagione: "Stagione? La pressione è sempre la stessa. A Napoli se vinci, poi si aspettano tu faccia lo stesso. Come se lo scudetto fosse un obbligo avendolo appena vinto. I tifosi sono esigenti ma non è facile, soprattutto se giochi anche la Champions".
Sul futuro: "Restare al Napoli? Qui sto molto bene. Ma sto invecchiando. La mia vita calcistica finirà presto. Non ho aspettative eccessive. Già adesso sento che ci vuole più tempo per recuperare. Prima potevo fare tre partite in una settimana, adesso dopo due giorni sento le gambe pesanti. Con Conte è durissima. Ogni allenamento è come una partita. Io non mi voglio lamentare ma non potrò farlo per sempre. Il mio agente ha detto che forse il 2026 potrebbe essere il momento giusto per cambiare e penso abbia ragione. Ma non faccio previsioni".
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