Noi riduciamo la tattica ad un discorso di numeri. Il problema, però, non sono i numeri o i sistemi di gioco. Tantissimi anni fa un grande precursore di tattica disse che i sistemi di gioco sono tutti uguali. Quello che cambiano sono le mille sfaccettature all'interno di uno di essi che lo fanno diventare diverso dagli altri. Quindi il 4-3-3 di Garcia sarà diverso da quello di Spalletti. Dopo che hai vinto, anche inconsciamente, subentra un appagamento, uno dei nemici peggiori, che potrebbe tradursi in un rendimento non attento e quindi Garcia deve evitare che succeda questo ai suoi calciatori. Naturalmente il tecnico deve essere aiutato dallo staff e dalla società, in particolare del direttore sportivo. Al di là delle convinzioni del presidente del Napoli, quella del direttore sportivo è una figura importante, che ha una sua valenza. Mi dispiace sentire e pensare che il presidente del Napoli non lo ritenga tale. È una mancanza di rispetto anche per quello che c'è stato ed ha lavorato per otto anni a Napoli. Il suo compito non si riduce alla scelta dei giocatori. È un compito molto variegato soprattutto per i rapporti: li tiene con la squadra, li tiene tra squadra e tecnico, tra quest'ultimo e la proprietà, tra squadra e ambiente e con le altre società. Ha tutta una serie di mansioni che alla fine danno la loro valenza, il loro apporto”
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