Cos’è più facile: allenatore o giocatore?
“Giocatore, perché sei azienda di te stesso. Se sei allenatore, gestisci tutto il gruppo, venticinque teste, e in più devi avere anche buone relazioni con la società. Ogni giocatore è differente: è giusto avere una coerenza generale, ma ogni giocatore ha giustamente un carattere diverso”.
Che partita ha visto contro la Juve? Pareggio giusto?
“Una partita molto tattica, dove era importante non perdere per entrambe. Muove la classifica per entrambe le squadre. La Juventus ha dimostrato di avere grande solidità difensiva, però in attacco ci si aspettava di più. Dovevano trovare qualcosa in più, però il Napoli ha trovato le giuste contromisure per fermare i loro attaccanti”.
Come giudica il livello di gioco di McTominay?
“Fisicamente mi ha impressionato: l’impatto è stato importante. Sia in fase di possesso palla, che in fase di difesa, lo scozzese si metteva sempre in una posizione intermedia. Quando il Napoli aveva il possesso palla, si posizionava fra le linee, come mezzala, e questo può favorire Lukaku”.
Prossima partita col Palermo: che insidie può nascondere?
“La Coppa Italia è sempre particolare: nei primi turni, si tende a far giocare chi ha trovato poco spazio in campionato. Il Napoli deve far sentire la categoria superiore, dev’essere bravo a sbloccarla subito. Il Palermo non ha niente da perdere”.
Farebbe turnover?
“Nel calcio moderno è difficile non attuarlo. Ma, magari, sarà un turnover oculato, avrà la stessa ossatura importante per far cementare ancora di più il gruppo, soprattutto perché non si disputeranno le coppe”.
Si vede già la mano di Conte?
“Ho visto un Napoli solido, soprattutto contro la Juve, quando ha giocato con undici giocatori dietro la palla. Alla base, si deve saper essere anche operai, costruendo risultati strada facendo. In un inizio progetto, l’aspetto difensivo si deve mettere in primo piano”.
Lukaku per Osimhen: è un cambio che ha favorito il Napoli?
“Sono due attaccanti di alto livello. Osimhen va in profondità, è importante negli spazi, Lukaku gioca di fisico, è un attaccante d’area. Il Napoli non ha abbassato la pericolosità offensiva: in squadra, c’è un attaccante di quasi quattrocento gol…”.
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