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interviste

Agave: “Kvara, solo tattica, nessun problema. Conte sa di avere il mirino puntato”

rinnovo kvara
Le parole dell'opinionista di "Tutti al VAR"
Francesco Giovinazzo

Il giornalista Claudio Agave, opinionista di "Tutti al VAR", ha rilasciato alcune dichiarazioni durante il format in onda ogni giovedì su Sportitalia.

Agave: "Kvara, solo tattica, nessun problema"

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"Del Piero nuovo presidente FIGC? Lui ne ha parlato brevemente. Alla FIGC, indipendentemente dal giudizio su Gravina, che lascio da altri, serve un nome che porti coesione e Del Piero pare poterlo essere. Al di là dell'aspetto calcistico, il Del Piero personaggio è sempre stato equilibrato. Ritengo che, a dispetto del nome, in un ruolo del genere possa esserci qualcuno che abbia giocato a calcio. Molti degli alleati che Gravina si è costruito nei suoi mandati sono un po' venuti meno, sappiamo che in questi casi le posizioni possono cambiare da un giorno all'altro. Serve qualcuno che abbia masticato un po' di calcio.


Lukaku doveva essere espulso contro la Roma? Alcuni si sono tuffati dal trampolino, prendendo una bella rincorsa. Conte, navigato ed esperto com'è, sapeva perfettamente che dopo le sue parole avrebbe avuto un mirino in testa. Adesso, quindi, al primo errore a favore del Napoli ci sarà sempre una critica esagerata, anche più pesante in relazione all'episodio. Polemiche? Non è solo retropensiero: forse il livello arbitrale della classe arbitrale non è quello che era in precedenza, questo ormai è chiaro.

Le sostituzioni di Kvaratskhelia? Quest'anno sono 9 in 13 partite ma è un falso problema, perché anche l'anno scorso in 12 partite giocate fu sostituito 7 volte. Anche Spalletti lo sostituiva spesso. In realtà adesso c'è un gran parlare del rinnovo ma 1+1 non fa sempre 2, questo è calcio e non matematica. Penso che sia una questione tecnico-tattica: non regge tutta la partita o gli allenatori ritengono che a un certo punto debba uscire per dare alla squadra più copertura.

De Ketelaere? Grande giocatore, nella misura in cui alcuni giocatori che altrove non hanno dato un contributo importante lo hanno dato nell'Atalanta di Gasperini. Torniamo sempre al fatto che l'Atalanta è fortuna perché ha un grande allenatore. E il contesto dell'Atalanta, in crescita ma più leggero rispetto ad altre big, consente di lavorare con più serenità e di trovare il proprio posto nel mondo. Le qualità del belga sono sempre state sotto gli occhi di tutti però, ripeto, andiamo con la mente ad anni fa: tanti giocatori che hanno iniziato il ciclo dell'Atalanta gasperiniana altrove si sono persi, in un contesto di gioco diverso o socio-calcistico differente. La forza dell'Atalanta sta nella dirigenza e dell'allenatore.

Fiorentina-Inter? La differenza può farla l'abitudine a vincere ma allenatori come Palladino e Baroni sono tutti tecnici abituati a fare palestra in provincia, prendendo schiaffi e complimenti. Sono arrivati in contesti in cui c'è voglia di emergere ed emergono anche loro. Devo essere onesto: non credevo che Palladino avesse questi numeri, soprattutto sotto il profilo del gioco offensivo"