Enrico Fedele, dirigente sportivo, è intervenuto ai microfoni di Radio Marte, dove ha commentato la vittoria del Napoli di Spalletti sulla Juventus. Ecco quanto, delle sue parole, è stato evidenziato dalla nostra redazione:
interviste
Fedele critico: “Prima dei cambi, il Napoli non aveva fatto un solo tiro in porta!”
Fedele: "Juventus-Napoli? Prima delle sostituzioni non abbiamo attaccato!"
—Di seguito le dichiarazioni di Enrico Fedele ai microfoni di Radio Marte: "Non è stato l'inserimento di Raspadori la mossa vincente del Napoli. La mossa vincente è stata la presunzione di Allegri che, nel momento in cui la Juve stava giocando da provinciale, ha voluto mettere due esterni d'attacco. Ha concesso delle praterie al Napoli e non a caso, subito dopo, Osimhen ha avuto 3 palle gol. Il Napoli non ha attaccato e non ha fatto nemmeno un tiro in porta fino alle sostituzioni. Ha attaccato quando ha avuto gli spazi. Il Napoli però ha commesso lo stesso errore: si è esposto al contropiede. Penso che questo non sia il Napoli di 2-3 mesi fa. E lo abbiamo visto ieri sera nel primo tempo, quando non ha fatto un tiro che fosse uno in porta. Poi, come detto, Allegri ha peggiorato la situazione intorno al 61°. Certo se fosse stato convalidato il gol della Juve oggi staremmo parlando di tutt'altro. Quindi per il Napoli è un anno sì".
Su Cuadrado: "Sul caso di Cuadrado c'è stata un'eccessiva benevolenza dell'arbitro perché in quei casi si ammonisce e il gol non viene. Poi l'errore dell'arbitro e del VAR è stato quello di non aver espulso Gatti. Cuadrado andava ammonito per simulazione e, di conseguenza, l'azione del gol non arrivava. Questo progetto Napoli per me non durerà a lungo perché la società farà delle minirivoluzioni".
Su Raspadori: "Lui come Giordano? Per me uno dei più grandi centravanti del calcio italiano è stato Bruno Giordano e oggi, quando senti dire che un giovane è uguale a Giordano mi viene da rispondere che ha lo stesso numero di maglia. Questo scudetto è grande perché finalmente vedo gioire ragazzi di 12-15 anni che non hanno vissuto quello che hanno vissuto i loro padri e quindi ritorna con più amore e fervore la passione per il Napoli".
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