Siamo una squadra di bravi ragazzi, alle volte scherzando dico anche che siamo troppo buoni, perché ogni tanto ci vuole un po’ di cattiveria in campo. Ma lavoriamo tantissimo, seguendo quello che ci dice il mister. Io trovo un gruppo sereno e che ha sempre voglia di imparare, dove tutti danno una mano per superare le difficoltà. Abbiamo ancora tanto da fare, perché la strada è ancora lunga, ma spero di continuare così. Conte? È un sergente. Più bastone che carota, ma penso che questo abbia sempre funzionato, considerando i risultati che ha raggiunto. L’ho incontrato quando era alla Juventus ed era difficilissimo affrontarli. Scherzando ho detto anche a lui che o mi sta allungando la carriera di 10 anni o mi sta facendo smettere subito (ride ndr). Perché è una persona che ci fa lavorare tanto su quello che ci serve e questo si vede nelle partite. Non giocavo da tanto eppure non mi sono stancato: questo grazie agli allenamenti che facciamo. Napoli per me è una città importante, in cui sono venuto in un momento difficile della mia carriera. Spalletti ha creduto in me ed ho dimostrato il mio valore. La gente mi ha accolto benissimo ed abbiamo vinto un campionato insieme. Io mi sveglio ogni mattina e vedo il Vesuvio: è una città bellissima. Come tutte le grandi città ha le sue difficoltà, ma la gente vive davvero di passione».
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