Nel secondo tempo è sembrato che la squadra faticasse a trovare occasioni per ripartire. "Sì, non abbiamo avuto la capacità di creare quei break importanti per affondare il colpo, loro sono rimasti compatti e non ci hanno permesso di sviluppare ciò che avevamo preparato. A parte un quarto d’ora in cui l’ingresso di Rowe e Bernardeschi ci ha dato nuova energia, non siamo riusciti a cambiare l’inerzia. Però dobbiamo guardare avanti: abbiamo mosso la classifica con un punto prezioso e il nostro obiettivo resta quello di superare il girone, indipendentemente dal piazzamento."
I giocatori, Bernardeschi in particolare, hanno dato segnali di crescita. È soddisfatto dell’atteggiamento? "I ragazzi devono stare sereni, è il 2 ottobre e c’è tempo per crescere. L’anno scorso, in questo periodo, eravamo messi peggio e poi le cose sono migliorate. Berna crescerà, Rowe crescerà, tutti cresceranno. Stiamo facendo prestazioni di livello a tratti, ci manca continuità, ma le soluzioni arriveranno. Ci sono margini enormi e sono convinto che lavorando con costanza troveremo la completezza che cerchiamo."
Ha parlato di brillantezza fisica: questo limite è dovuto solo a una questione di condizione? "In parte sì, ma non solo: se sei in vantaggio è normale che l’avversario alzi il livello e ti metta pressione. Il Friburgo mi ha fatto una bella impressione. Noi dobbiamo anche prendere confidenza con i ritmi delle partite ravvicinate, giovedì-domenica. Ripeto, è ancora presto perché siamo solo a inizio ottobre: la crescita ci sarà, oggi aggiungiamo un punto in classifica e dobbiamo continuare a farne altri perché l’Europa League è competitiva."
Le aspettative attorno al Bologna sono cresciute molto: possono diventare un peso? "Le aspettative ci sono e sono merito nostro, della crescita che ha avuto la società in questi anni e dei risultati raggiunti. Non devono diventare pressioni negative, semmai uno stimolo. In Inghilterra, contro la più forte del girone, abbiamo fatto un’ottima prestazione, mentre in casa è chiaro che si vuole sempre vincere, ma non sarà facile contro nessuno. Tutti dobbiamo metterci del nostro: io e lo staff trovando soluzioni, i ragazzi con la loro applicazione nei dettagli che si possono curare. Le partite ravvicinate ci aiuteranno a crescere fisicamente e qualitativamente, anche se qualche particolare andrà sistemato negli spazi che avremo. Il salto di qualità non è immediato, avviene per gradi, per step. Più velocemente li supereremo, più arriveranno i risultati. Io sono fiducioso: questa squadra ha margini enormi."
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