Quali sono le difficoltà del calcio italiano?“Forse oggi i giovani non hanno più la fame che avevano i campioni del passato. A 16 anni vengono trattati come fenomeni, ricevono soldi e attenzioni, talvolta in modi non leciti da procuratori, e rischiano di perdere motivazione. Abbiamo tecnici bravissimi, ma molti di loro, allenando le giovanili, puntano troppo sui risultati per farsi notare e arrivare in prima squadra. Così fanno tattica troppo presto e trascurano la tecnica di base. Ci ritroviamo giocatori fisicamente fortissimi, ma che non sanno crossare o tirare in porta. Io sarei per separare definitivamente i percorsi degli allenatori: chi lavora sui giovani deve essere un formatore, non un aspirante allenatore di prima squadra. Abolirei i campionati giovanili e li farei giocare per imparare, non per vincere”.
Secondo lei si gioca troppo? “I calendari sono sovraccarichi e le competizioni FIFA e UEFA si moltiplicano. Non abbiamo aumentato le 20 squadre di Serie A da 21 anni, è aumentato tutto il resto. La Champions, un tempo riservata ai campioni d’Italia, oggi è un torneo nel torneo; ma la causa non è imputabile alla Serie A”.
Quali sono le difficoltà sui diritti TV? “Temo che siamo arrivati al picco. Gli investitori stanno spostando i budget verso le grandi competizioni internazionali. Il nostro campionato resta competitivo, negli ultimi 6 anni abbiamo avuto quattro vincitori diversi; quindi temo più un calo dei diritti internazionali che di quelli nazionali. Tuttavia, è difficile trattenere i talenti: quando emerge un giovane, come Leoni del Parma, le offerte degli inglesi sono ingestibili”.
C'è la possibilità di uno stage? “La Lega Serie A cercherà di fare il possibile per essere vicina alla FIGC e alla nazionale, perché è un orgoglio per tutti se l'Italia andrà ai Mondiali. Il presidente Gravina ha già chiesto la disponibilità per uno stage e credo che le società aderiranno con grande piacere a questa cosa. Per la giornata prima del play-off, purtroppo abbiamo a che fare con dei contratti firmati con i broadcastster, sia per la Coppa Italia che per il campionato, quindi non dipende solo dalla volontà della Serie A. Noi possiamo soltanto fare tutto il possibile affinché i calciatori siano subiti disponibili per il ct Gattuso lavorando sugli orari delle partite. Poi dipende da tanti fattori: se la Fiorentina va avanti in Conference League giocherà il giovedì, quindi diventa difficile anticipare la partita al sabato. A ogni modo, la disponibilità c’è al 100%”.
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