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interviste

Mancini: “Italia al Mondiale per vincere. Un errore lasciare la Nazionale, tornerei”

Angelo Salzano
Le parole dell'ex CT della Nazionale in un'intervista alla Gazzetta dello Sport. Le dichiarazioni

Roberto Mancini rompe il silenzio e torna a parlare del suo passato da commissario tecnico della Nazionale italiana. In una lunga intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, l’ex ct azzurro riflette sugli errori, sul rapporto con Gravina, sulle possibilità di un ritorno e sulle difficoltà del calcio italiano. Tra sogni Mondiali mancati, rimpianti e speranze, Mancini si racconta a tutto tondo.

Mancini, il rapporto con Gravina e un ritorno in Nazionale

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Ha ancora rimpianti per come è finita con la Nazionale?“Se io e Gravina avessimo parlato di più in quelle settimane, e anche prima, forse non sarebbe successo nulla. È vero che non sentivo più la fiducia di prima, ma dovevo parlarne: questa è la mia colpa.”

Sogna un ritorno in azzurro?“Tornerei, certo. Allenare la Nazionale è la cosa più bella per un tecnico. A Coverciano stavo da dio, c'era un clima splendido”.

Cosa pensa della situazione attuale e della mancata qualificazione al Mondiale?“C’è troppo pessimismo. Noi avevamo i mezzi per qualificarci. E non dimentichiamo che anche l’Argentina ha vinto il Mondiale passando ai rigori. Il calcio è così: a volte ti dà, altre ti toglie”.


Sacchi ha detto che merita una seconda possibilità. È d’accordo?“Arrigo è un simbolo, sa cosa dice. Anch’io come lui ho rinunciato a dei soldi per la Nazionale: sono cose che si fanno”.

C'è spazio per ricucire con Gravina?“Non credo sarebbe un problema. Ci siamo parlati e capiti, e questo conta più di tutto”.

Ha mantenuto un rapporto con i suoi ex giocatori?“Assolutamente sì. Non dopo le ultime due partite, ma ci scriviamo spesso. Sono giocatori speciali, e credo di esserlo anche io per loro”.

Vincere l'Europeo è stato un miracolo?“È stato qualcosa di molto particolare. In certi momenti serve anche un po’ di fortuna. Ma quel successo ce lo siamo sudato”.

Qual è il problema principale del calcio italiano oggi?“Non diamo abbastanza spazio ai giovani. E manca la strada: i ragazzini non giocano più tra amici. Questo incide sul talento”.

Un giovane che l’ha colpita?“Pafundi. Non capisco come possa non giocare in Serie A. Ma mi piace anche Liberali. E Lucca può diventare un grande centravanti”.

Dopo l’Arabia Saudita ha ricevuto proposte?“Sì, due in Italia e tre all’estero. Anche dal Botafogo. Ho aspettato per capire se ci fosse un’occasione in Italia”.

Contatti con Inter o Juve?“Mai sentito nessuno dell’Inter. Con la Juve c’era stato qualcosa mesi fa, ma ora hanno Tudor. Ha fatto bene”.

Dove si vede a settembre?“Forse è troppo presto. Magari sarà all’estero. Ma dev’essere una proposta che mi rende felice”.

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