Sta rivedendo in Conte alcuni limiti già emersi durante la sua esperienza all’Inter?
"Lo avevo detto in tempi non sospetti: mi sembra il Conte del primo anno all’Inter, quando ebbe parecchi passaggi a vuoto, vanificando quanto di buono fatto e perdendo lo scudetto. Ora, in questo momento delicato per il Napoli, con una sconfitta contro il Como e tre pareggi consecutivi, si stanno facendo molte analisi. Io confermo quanto detto mesi fa: questa fase somiglia molto alla prima stagione di Conte all’Inter, quando i giocatori che aveva richiesto non erano tutti arrivati e la squadra era ancora in fase di assestamento. L'alibi, come dicevo, potrebbe essere la cessione di Kvaratskhelia. Ci sono diversi elementi che mi portano a pensare che questo sia il Conte del primo anno all’Inter, mentre il Conte del secondo anno, quello che ha vinto il campionato, era completamente diverso. Anche allora, il primo anno arrivò a un solo punto dalla Juventus e perse la finale di Europa League, ma il secondo anno fu tutta un’altra storia."
In conferenza stampa, Conte appare molto sereno. Secondo lei, perché?
"È sempre stato così. Ha sempre cercato di trasmettere sicurezza e di spostare la pressione sugli avversari, mantenendo un ambiente il più sereno possibile. Questa è una delle sue abilità principali: riuscire a creare un clima di tranquillità all’interno dello spogliatoio e, al tempo stesso, mettere pressione alle altre squadre. Ha dichiarato più volte che il Napoli non è obbligato a vincere e che l'obiettivo stagionale è rientrare in Europa, ma sappiamo tutti che Conte non va su una panchina importante come quella del Napoli solo per arrivare quarto. Sono strategie comunicative che i grandi allenatori sanno mettere in pratica."
CalcioNapoli1926.it è stato selezionato da Google, se vuoi essere sempre aggiornato sulle ultime notizie seguici anche su Google News
© RIPRODUZIONE RISERVATA
/www.calcionapoli1926.it/assets/uploads/202512/5c56087f4239977589c3343b3205fa19.png)