A marzo c’è la sfida scudetto tra Inter e Napoli, in casa del Napoli. Crede che per quella occasione gli azzurri avranno recuperato il top della forma?
“Spero che il Napoli sia riuscito a recuperare, perché l’Inter arriverà con il morale alto e con una squadra al completo, pronta a battagliare. La partita sarà sicuramente intensa e l’atmosfera sarà quella di un vero scontro diretto.”
Prima di arrivare alla sfida con l’Inter, il Napoli affronterà domenica alle 12:30 il Como. Che insidie nasconde la squadra di Cesc Fàbregas?
“È una squadra che è cambiata molto durante il mercato. Hanno preso diversi giocatori, sono più competitivi. Si sta vedendo piano piano un buon gioco. Ho visto la partita contro la Fiorentina e onestamente non hanno rubato niente. Sono stati molto coerenti con il loro schema di gioco e tecnicamente molto bravi. Hanno una squadra giovane, con molta personalità, e ci vuole tempo per trovare la giusta sintonia. Ma posso dire che, anche nelle sconfitte, sono stati bravi a sfruttare ogni occasione e a difendersi molto bene. È una squadra che sta crescendo.”
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—Come andrebbe affrontato il Como? Lasciandogli il possesso palla o predominando il gioco?
“Io credo che il Napoli non debba lasciargli la palla, ma al contempo farli faticare. Bisogna aggredire con intensità e non dare loro spazio. Poi, recuperando palla, bisogna proiettarsi velocemente verso la porta avversaria. In poche parole, bisogna mantenere il pallino del gioco, sfiancarli e costringerli farli sbagliare.”
Il calo del Napoli nelle ultime settimane è coinciso col calo delle prestazioni di Frank Zambo Anguissa?
“Caricare tutto sulle spalle di Anguissa mi sembra un po' esagerato. Io credo che Anguissa sia un giocatore che sta bene, ma a livello fisico e mentale ha bisogno di più tempo per ritrovare la forma ottimale. È un giocatore che può essere determinante, come ha già dimostrato in passato. Quando sta bene, può fare la differenza. Il Napoli sta soffrendo un po' in generale, non solo per Anguissa, ma anche per altri fattori. Però, in ogni caso, la squadra ha avuto un calo generale e il centrocampo ha risentito di questo. Ma, ripeto, Anguissa è un giocatore che, quando sta bene, può essere un fattore positivo per la squadra, ma quando non è al top non è mai un fattore negativo. Prima di parlare di Anguissa o altri singoli, non si può nascondere il fatto che, con l’uscita di Kvaratskhelia, il Napoli non abbia preso un sostituto. È un problema, è chiaro, ma il club ha scelto un'altra strada. A fine stagione vedremo se questa scelta avrà dato i frutti sperati.”
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