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calcionapoli1926 interviste Inter, Chivu: “Domani non sarà semplice, non ascolto gli altri. Su Lautaro…”

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Inter, Chivu: “Domani non sarà semplice, non ascolto gli altri. Su Lautaro…”

Francesco Iodice
Il tecnico nerazzurro ha parlato così alla vigilia del match contro il Kairat Almaty

L'allenatore dell'Inter, Cristian Chivu, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida di Champions League contro il Kairat Almaty. Ecco un estratto di quanto dichiarato dal tecnico nerazzurro.

"Per vincere bisogna saper perdere", le parole di Chivu

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Che insidie ha la partita di domani? "Ci aspetta una gara non semplice e non ascolto gli altri. Non è mai facile vincere in queste competizioni. Bisogna accettare il fatto che affrontiamo una squadra che ha affrontato quattro turni preliminari. Gli avversari non sono semplici e non manchiamo di rispetto a nessun avversario".

Dove dovete migliorare? "Stiamo lavorando per migliorare sempre e avere continuità. Si cade e ci si rialza. Arriveranno momenti i cui ci sarà una tempesta ma il calcio e la vita sono così. I ragazzi sono bravi e maturi. Mi è piaciuto anche come ha risposto Carlos visto che avete anche cercato di metterlo in difficoltà. Lui è maturo come tutto il gruppo e bisogna stare sempre in piedi a testa alta quando arriva la tempesta".

Come si aiutano i giocatori a trovare equilibrio? "Bisogna anche saper perdere perché si parte da quello. Se non sai perdere non sai vincere. Rispettano la squadra e lo stemma che hanno sul petto e non pensano al cognome sulla schiena. Capiscono l'importanza del gruppo, della società, dei tifosi. La perfezione non esiste, bisogna stare in piedi nella tempesta e alzarsi con la schiena dritta. Poi forse qualcuno fuori non sa accettare la sconfitta. Il gruppo è fatto di uomini veri, loro seguono solo sempre quello che hanno sognato da bambini. Carlos ha detto che vuole vincere e imparare ad esempio".


Lautaro a volte si carica di problemi che non dovrebbe sentirsi addosso? "Sorriso, felicità, passione. A volte la responsabilità gli annebbia i pensieri. Io gli ho detto di imparare a sorridere un po' di più e gli ho detto "sai chi sei e come lavori".