Rispetto all’altra semifinale, potreste avere un giorno in meno di recupero. Calhanoglu è pronto? “Hakan è a disposizione, poi valuterò se schierarlo dall’inizio o meno. Sulla tempistica delle due gare, siamo abituati. Pensiamo alla partita di domani che è più importante”.
Il Bologna è arrivato un giorno prima di voi. Come mai siete arrivati solo ieri?“Sapevamo che c’era troppo freddo (ride, ndr). Avevo chiesto di arrivare oggi, ma mi hanno detto che erano sei ore di volo e due di fuso. Per questo siamo arrivati ieri”.
Vincere un trofeo dopo pochi mesi cosa significherebbe?“A me non cambia niente, non sono a caccia di reputazione. Io mi godo il nostro quotidiano e la nostra crescita. Sono ragazzi validi che meritano tanto per quello che rappresentano dal punto di vista umano. Poi bisogna dimostrare in campo: sappiamo cosa dobbiamo fare. Solo così si costruiscono gruppi che hanno la possibilità di vincere trofei. Il Bologna è una squadra identitaria: hanno energia e un modo di fare alcune cose che può mettere in difficoltà chiunque. Alleno un gruppo affamato ed è un onore per me farlo. Noi, come staff, abbiamo fatto del nostro meglio per ridare fiducia, stima e consapevolezza al gruppo. Si va sempre a testa alta fuori dal campo perché sappiamo l'impegno che ci mettiamo e cosa vogliamo creare per il futuro”.
Può essere l'occasione per migliorare il rendimento negli scontri diretti?"Anche la Roma è uno scontro diretto. Conosciamo l'insidia della partita. Per vincere bisogna meritare, a prescindere dall'avversario. Nessuno ci regala nulla; poi si esce vincitori o vinti, ma sempre a testa alta. A noi non manca il desiderio di vincerle tutte, anche se sappiamo che non è sempre possibile. Quello che è accaduto lo scorso anno ormai è il passato. Testa al Bologna, poi il futuro si vedrà".
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