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calcionapoli1926 interviste Inter, Chivu ammette: “Non meritiamo di giocare la Supercoppa. Regalo a Milan e noi”

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Inter, Chivu ammette: “Non meritiamo di giocare la Supercoppa. Regalo a Milan e noi”

Inter, Chivu ammette: “Non meritiamo di giocare la Supercoppa. Regalo a Milan e noi” - immagine 1
Il tecnico nerazzurro si esprime, con la forte sincerità che lo contraddistingue, in merito al format della competizione istituita dal 2023
Alex Iozzi

Cristian Chivu, allenatore dell'Inter, ha tenuto la consueta conferenza stampa pre-partita alla vigilia della sfida con il Bologna, in programma domani, venerdì 19 dicembre, alle 22:00, nonché valevole per le semifinali dell'edizione 2025 di Supercoppa Italiana.

"Vogliamo approfittare del regalo fatto a noi e al Milan", le parole di Chivu in conferenza alla vigilia di Bologna-Inter

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Contro il Bologna, può essere il momento di svolta per mettersi il passato alle spalle? “Noi è dall’inizio che pensiamo di giocare ogni partita con ambizione, intensità e determinazione. È una squadra che vuole portare avanti il discorso. Il nuovo format ci permette di essere qui, anche se non lo meritiamo: vogliamo approfittare del regalo fatto a noi e al Milan”.


Rispetto all’altra semifinale, potreste avere un giorno in meno di recupero. Calhanoglu è pronto? “Hakan è a disposizione, poi valuterò se schierarlo dall’inizio o meno. Sulla tempistica delle due gare, siamo abituati. Pensiamo alla partita di domani che è più importante”.

Il Bologna è arrivato un giorno prima di voi. Come mai siete arrivati solo ieri?“Sapevamo che c’era troppo freddo (ride, ndr). Avevo chiesto di arrivare oggi, ma mi hanno detto che erano sei ore di volo e due di fuso. Per questo siamo arrivati ieri”.

Vincere un trofeo dopo pochi mesi cosa significherebbe?“A me non cambia niente, non sono a caccia di reputazione. Io mi godo il nostro quotidiano e la nostra crescita. Sono ragazzi validi che meritano tanto per quello che rappresentano dal punto di vista umano. Poi bisogna dimostrare in campo: sappiamo cosa dobbiamo fare. Solo così si costruiscono gruppi che hanno la possibilità di vincere trofei. Il Bologna è una squadra identitaria: hanno energia e un modo di fare alcune cose che può mettere in difficoltà chiunque. Alleno un gruppo affamato ed è un onore per me farlo. Noi, come staff, abbiamo fatto del nostro meglio per ridare fiducia, stima e consapevolezza al gruppo. Si va sempre a testa alta fuori dal campo perché sappiamo l'impegno che ci mettiamo e cosa vogliamo creare per il futuro”.

Può essere l'occasione per migliorare il rendimento negli scontri diretti?"Anche la Roma è uno scontro diretto. Conosciamo l'insidia della partita. Per vincere bisogna meritare, a prescindere dall'avversario. Nessuno ci regala nulla; poi si esce vincitori o vinti, ma sempre a testa alta. A noi non manca il desiderio di vincerle tutte, anche se sappiamo che non è sempre possibile. Quello che è accaduto lo scorso anno ormai è il passato. Testa al Bologna, poi il futuro si vedrà".