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Insigne: “Qui a Toronto posso fare le cose con più tranquillità rispetto a Napoli”

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L'intervista a Lorenzo Insigne

Leonardo Litterio

Da quest'estate l'ormai ex capitano del Napoli Lorenzo Insigne ha deciso di trasferirsi in Canada al Toronto. Dal club partenopeo è volato dunque oltreoceano in cui ha iniziato a giocare in Mls.

Insigne: "Qui a Toronto posso fare delle cose che a Napoli non potevo fare, la mia famiglia è felice"

napoli genoa
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Di seguito l'intervista rilasciata da Lorenzo Insigne ai microfoni del magazine canadese "Preferred":

"Cosa mi ha convinto? Sono stati l’entusiasmo contagioso del presidente Manning e la sua forte convinzione affinché mi unissi a Toronto a trasformarsi nel mio desiderio di indossare la maglia di Toronto e di intraprendere questa nuova carriera e percorso di vita. Una volta firmato, ho guardato tutte le partite. Sono rimasto sveglio fino a tarda notte solo per guardarli. Sono diventato sempre più entusiasta di entrare a far parte di questa organizzazione, di questo club".

Sulla passata stagione

"È vero che sono arrivato a metà stagione e la stagione è finita così, ma sono qui per vincere trofei. I tifosi di Toronto lo meritano. Sono fan fedeli e mi hanno supportato non appena sono arrivato. Hanno accolto la mia famiglia e voglio dare loro ciò che meritano".

Su Toronto

"Toronto è una città uguale a tutte le altre grandi città metropolitane del mondo. Ha uno standard di istruzione così elevato che è così importante per me e per i miei figli; sarà il loro futuro. Il multiculturalismo di questa città è incredibile; io e mia moglie ne siamo così felici. Darà ai nostri figli una tale apertura mentale nei confronti del mondo e delle persone, e con una comunità italiana così forte qui, ci sentiamo di appartenerle".

Sui tifosi 

"I tifosi canadesi vanno allo stadio per vedere le partite con la loro famiglia. A loro piace il gioco e questo mi rende felice".

Sulla differenza con Napoli

"Mi rende felice anche poter portare fuori la mia famiglia dopo le partite e godermi i festeggiamenti con i tifosi e la città, cosa che a Napoli non ho mai potuto fare. Posso andare a prendere i miei figli a scuola, ascoltare la loro giornata e guardarli fare sport. Anche il mio cane, Ciro, è felice qui, posso portarlo a fare una passeggiata, cosa che non avrei mai potuto fare prima".