Inter-Juventus, l'espulsione di Pjanic e lo scudetto perso in albergo "Tu sei stato calciatore come me e anche superiore a me (riferito a Cassano, ndr). Stavamo guardando la partita tutti quanti insieme, poi quell'espulsione di Pjanic... non fatemi andare oltre. Era una cosa molto evidente. Poi siamo andati in campo, il rosso a Koulibaly e tutte situazioni che ci hanno penalizzato. Purtroppo è successo ed è dispiaciuto prima a noi giocatori. Dopo la vittoria di Torino ci hanno accolto all'aeroporto in tanti, purtroppo è andata così".
Sull'addio al Napoli: "Problemi coi tifosi e con la squadra no. Il presidente ha fatto la sua scelta e io la mia. I matrimoni si fanno in due. Non dico che è stata una scelta economica perché non avrei mai chiesto tutti quei soldi al Napoli che mi ha poi dato il Toronto. Non mi sarei mai permesso. Ho fatto una scelta. Calcisticamente posso anche dire che non è andata benissimo per tanti motivi, ma sono stato bene in termini ambientali. Là non è calcio (ride, ndr)".
Sul ritorno in campo: "Ho voglia di tornare. Ho rifiutato tante offerte all'estero perché non mi andava di partire, il mio obiettivo è di tornare in Italia ma soprattutto conquistare di nuovo la nazionale perché ci tengo tanto. C'è qualcosa in pentola ma ora non posso parlare...".
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