La medicina dello sport è un insieme di specializzazioni: noi valutiamo sia da un punto di vista traumatologico che di riabilitazione e ci occupiamo anche di una parte cardiologica. Siamo abituati alla collaborazione con altri professionisti: i radiologi esperti di diagnostica muscolo-scheletrica sono per noi un grosso supporto. Il dipartimento di radiologica del Pineta Grande Hospital è ottimo, ci sono radiologi di primo livello, che per noi sono spunto di confronto e crescita continui. Io guardo con particolare attenzione alla parte di medicina rigenerativa: l'applicazione di tecniche nuove è promettente per quanto concerne la parte articolare.
C'è entusiasmo nel gruppo squadra, si sta entrando nel vivo della stagione. A parte i tre infortunati che ci sono stati, il livello di preparazione è evidentemente ad un buon punto. Questo chiaramente ci fa sperare per le imminenti prestazioni: ci affacciamo ad un periodo di impegni intenso. Da questo punto di vista siamo tranquilli, ma dobbiamo considerare che fare partite ogni tre giorni, non poter inserire i giusti riposi - e questo non vale solo per noi, ma per tutte le squadre - inevitabilmente fa aumentare il rischio di infortunio. Noi siamo sempre pronti, ma è così. Prevenzione? Se teniamo in considerazione i fattori di rischio è chiaro che la prevenzione è focalizzata sul prevenire tali fattori. Noi ad inizio stagione e nel corso dell'anno ripetiamo dei test funzionali e posturali per capire per ciascun giocatore il livello di controllo motorio e di mobilità articolare e laddove vengono individuate delle specifiche disfunzioni o deficit si lavora su quelli per migliorare la performance e generare una riduzione del rischio di infortuni".
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