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L'ex preparatore del Napoli Giuseppe Pondrelli ha rilasciato un'intervista ai microfoni de Il Mattino in cui ha espresso la sua opinione sui numerosi infortuni recentemente capitati ai calciatori partenopei.
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L'ex preparatore del Napoli Giuseppe Pondrelli ha rilasciato un'intervista ai microfoni de Il Mattino in cui ha espresso la sua opinione sui numerosi infortuni recentemente capitati ai calciatori partenopei.
"È normale che i nuovi allenamenti che il nuovo staff propone debbano avere un periodo di adattamento da parte di calciatori abituati invece a due anni di tecniche di lavoro diverse. Ma non mi sento di puntare il dito contro la preparazione atletica. Un infortunio è sempre multifattoriale. Tanti infortuni? Effettivamente il cambio di metodologia può avere inciso. Ma il gruppo ha solo bisogno di adattarsi alle nuove tecniche. Come? Una volta che si cambia è giusto andare avanti su quella strada. Poi qualche stop va messo in conto: sempre che la causa sia questa. È sempre difficile capire la ragione di un infortunio. Certamente nella passata stagione si è tenuto conto del lungo stop per i campionati del Mondo mentre quest’anno si è tornati al passato, purtroppo. Considero la sosta invernale molto utile dal punto di vista del recupero di un calciatore sottoposto a molti stress. Sia fisici, sia mentali. Specie in un top club come il Napoli che gioca le coppe e che per tre quarti della rosa “perdono” elementi convocati in nazionale con viaggi e partite tiratissime. Possibile che l’estate più calda degli ultimi anni abbia inciso? Non credo. A Dimaro e a Castel di Sangro le temperature mi pare siano state le stesse di sempre. Da Sinatti a Rongoni: cosa è cambiato? Entrambi staff competentissimi e di esperienza: sono attenti ai particolari, a volte però non si può prevedere l’imprevisto. Ci sono cose che non sono controllabili".
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