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calcionapoli1926 interviste Ecatombe di infortuni, Di Stasio: “Non è colpa di Conte, decisivi altri fattori”

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Ecatombe di infortuni, Di Stasio: “Non è colpa di Conte, decisivi altri fattori”

Di Stasio sugli infortuni
Il professore spiega l’impatto dello stress emotivo sui giocatori e l’importanza dei colloqui individuali nel Napoli.
Angelo Salzano

Il Prof. Franco Di Stasio, voce autorevole nell’ambito della medicina sportiva, offre una lettura lucida e approfondita ai microfoni di Radioclub91 sul tema degli infortuni nel Napoli. Le parole.

Infortuni Napoli, parla il prof. Franco Di Stasio

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 “Non sempre è colpa del preparatore, perché spesso noi non consideriamo le tensioni emotive che nel calcio, e negli sport in generale, hanno un aspetto fondamentale. Nel calcio le tensioni emotive hanno un peso ancora maggiore perché è un gioco di squadra e un gioco di squadra dove il calo di due, tre componenti può portare a un disagio di tutta la squadra. La squadra deve fare il sacrificio. Lui (Conte) parla spesso di sacrificio. Il sacrificio è qualcosa che esula dal normale. E il sacrificio non è solo muscolare, è cercare di andare oltre le proprie possibilità. E questo fatto di andare oltre le proprie possibilità ovviamente stressa il calciatore. Però è anche vero che questo è necessario per ottenere i risultati, specialmente nel post scudetto.“Noi diciamo sempre che il calcio è cambiato, la medicina è cambiata, il mondo è cambiato e siamo cambiati un po' tutti. Quindi anche l'approccio naturalmente deve tener conto di queste variazioni che ci sono, è un dato di fatto. Sti allenamenti sono proprio duri, come è giusto che sia. L'importante è gestire anche chi magari ha meno possibilità di assorbire le emozioni, perché poi il Napoli, diciamo la verità, è una squadra forte, però non tanto forte da poter asfaltare le altre. Per farlo devi andare oltre quelli che sono i limiti normali di calciatori importanti, di ottimo livello, ma certamente in Italia un paio di squadre sono perlomeno al nostro livello. I colloqui singoli con i calciatori – aggiunge Di Stasio – per cercare di capire come stanno fisicamente, (questi sono i dati ematochimici), ma anche a livello emozionale come stanno vivendo questo momento, e cercare di fornire un aiuto, secondo me, può essere utile”.