Un dirigente che compie un capolavoro simile è per forza uno stregone. E la Juve, oggi, ne ha tanto bisogno. Il suo ingaggio mi riporta alla mente quello di Marotta e Paratici, prelevati dalla Samp con una scommessa. Dietro la scelta c’è la mano di Elkann, che ha compreso come ci volesse un uomo di calcio in società: ristrutturare il club, in questo momento, è prioritario anche rispetto all’acquisto di nuovi giocatori. Eravamo rimasti all’insegna abbagliante dei nove scudetti di fila, ora siamo scivolati all’inferno: per risalire serve una guida ed è stata trovata".
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