Sulla questione Di Lorenzo: "Le domande bisogna porsele, soprattutto presidente, allenatore e DS. Di Lorenzo compirà 31 anni ad agosto: di fronte a questa carta d'identità, di fronte a picchi verso il basso disarmanti, è il caso di insistere in un braccio di ferro che porterà solo spargimento di veleno nell'ambiente? La regressione di Di Lorenzo mi sembra inquietante, nei termini, nei contenuti e anche nelle manifestazioni. Mi dispiace perché può sembrare un accanimento verso il giocatore e il procuratore ma non è né il caso nostro né di chi fa questo mestiere che cerca di fare delle annotazioni lucide e non di pancia. È chiaro che se certe riflessioni le fai in fase di prolungamento e rinnovo te le devi porre anche adesso, in fase di questo brutto braccio di ferro. Se esiste un'idea di progetto – che nel Napoli è sempre esistita tranne l'anno scorso, quando De Laurentiis l'ha sgretolata del tutto – ora che questo progetto sta per ripartire tu sei costretto seriamente a non sbagliare nulla. E 31 anni ad agosto, quelli di Di Lorenzo, non sono pochi".
Su Mazzocchi: "Di Mazzocchi penso che sia una persona per bene che sta realizzando un sogno che onestamente si è conquistato sul campo, penso che sia stato sfortunato perché sia capitato nel momento peggiore in cui un ragazzo dei suoi principi sportivi avrebbe meritato. Adesso se la deve giocare perché c'è un grande allenatore di statura internazionale e che ha messo d'accordo tutti".
Su Spalletti: "Per me Spalletti rimane un grande allenatore, anzi grandissimo, visionario che ha scritto la storia del Napoli. Non si può essere innamorati di una persona solo fin quando siede sulla panchina e gioca con la tua maglia perché altrimenti avanza terribilmente l'incultura".
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