In più occasioni ha parlato di modello Napoli da seguire, per la capacità di scovare talenti a basso costo. Aver preso Giuntoli basterà?
"Quando parlo di Giuntoli, parlo di un uomo che ha portato una cittadina di 40-50 mila abitanti, il Carpi, in Serie A partendo dal fondo del calcio italiano. Quello è un miracolo vero: la squadretta di un paese che arriva in Serie A. A Napoli, poi, ha confermato il suo talento. È difficile lavorare per la Juventus, perché la Juve, se arriva seconda, ha perso, mentre il Napoli, se arriva tra le prime quattro, ha fatto il suo. Oggi, anche Giuntoli deve fare un salto in più. La strada da battere, a mio avviso, è quella lì: deve andare a cercare giocatori di talento, che ci sono, e deve arrivarci prima di altri. Io mi ricordo di quando, tanto tempo fa, discutevo con una persona della Juventus di un attaccante del Salisburgo, Haaland. Non vedere chi fosse Haaland, francamente, è qualcosa che fatico a comprendere, eppure alla Juve non l'hanno visto o comunque hanno scelto altre vie. È sbagliato. Le squadre le fanno i ragazzi giovani, forti, ma che siano uomini, perché è con gli uomini veri che guidi le tempeste, attraversi le difficoltà e vinci, non con i quaquaraquà che si tingono i capelli, si fanno le meches e si mettono gli orecchini".
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