Geolier, rapper reduce da un concerto da record ieri sera all'Ippodromo di Agnano pronto a replicare anche stasera, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Tante le domande sul Napoli, dallo scudetto conquistato la scorsa stagione al possibile featuring con Noa Lang.

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Geolier: “In ansia per lo scudetto, scrivevo a Di Lorenzo. Ora sul palco con Lang”
Geolier: "In ansia per lo scudetto, scrivevo a Di Lorenzo. Ora sul palco con Lang, rapper come me"
—"Il mio primo scudetto? Non me ne sono persa una. Ero sempre al Maradona, perché io uno scudetto non lo avevo mai visto. Me ne aveva parlato mio fratello Antonio, che se li ricorda perché era ragazzino, ma a me era toccato cercarli su YouTube. Come Maradona: l’eroe che ho vissuto attraverso i racconti, i video, l’amore che si avverte parlandone con chiunque a Napoli. Ho giocato a calcio un paio di anni, come fanno tutti, il tempo necessario per capire che quello non sarebbe stato il mio palcoscenico. Dovevo fare altro. Diciamo che non era per me, non mi offendo. Primo eroe? Paolo Cannavaro, volevo essere come lui. Poi siamo entrati in sintonia, ma ormai era andato già via, e siamo diventati amici. Ci scriviamo spesso. Con Di Lorenzo c’è un contatto frequente, è di un’umiltà imbarazzante. E dentro, ha la serenità del leader. Mi sono appoggiato a lui nelle notti terribili di maggio. Quelle di avvicinamento alla gara decisiva con il Cagliari, la sfida-scudetto. Io avevo l’ansia che mi divorava e allora gli mandavo dei Whatsapp: capità, aiutami... E lui: stai tranquillo. Una freddezza che non mi apparteneva. Avevo paura che potesse sfuggirci, anche se poi razionalmente mi dicevo: ma come si fa a perderlo ora, in casa, dinnanzi a cinquantamila spettatori? Ma il calcio è imprevedibile. Lang? Ero allo stadio per realizzare lo spot di un videogioco. Arrivano amici e mi dicono che c’è lui, mi pare per firmare il nuovo contratto. Le affinità le abbiamo trovate subito, lui come me è contagiato dalla musica, è molto bravo. C’è in entrambi il desiderio di sperimentare. Sul palco assieme? Mi sembra complicato per lui, che durante la settimana avrà altri impegni e non troverebbe una data sul calendario tra campionato, Champions, Coppa Italia e Supercoppa. Io mi accontenterei anche di una esibizione, magari per festeggiare qualcosa. Non so accontentarmi e quindi non mi dichiaro. Io sono pazzo del Napoli, vorrei vincere sempre e tutto. Sono stato fortunato: gli anni più bui, quelli del fallimento, della serie C e anche della B non li ricordo, ero piccolissimo. Mi sono preso il meglio. Ma non sarò mai sazio, di questo ne sono certissimo. La Champions è proprio bella, eh...".
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