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interviste

Foschi: “Separazione tra Spalletti e De Laurentiis maturata nel tempo”

Giuntoli
A “1 Football Club”, programma in onda su 1 Station Radio, è intervenuto l'ex presidente e direttore sportivo del Palermo
Tony Sarnataro
Tony Sarnataro Giornalista 

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Rino Foschi, ex presidente e direttore sportivo del Palermo. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione de IlSognoNelCuore.com.

Le parole di Foschi

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De Laurentiis, nel bene e nel male, è unico. In questo momento sta ottenendo dei risultati incredibili, tra mercato e successi di campo. In questi due anni il patron ha lavorato con uno dei migliori allenatori italiani, ottenendo risultati eccezionali anche attraverso la scoperta di talenti ai più sconosciuti. Purtroppo, il discorso tra Spalletti e De Laurentiis non si è rotto certo nelle ultime settimane. Una separazione che credo sia maturata nel tempo. Ad oggi si cercano profili importanti che debbano però confermarsi. L’esempio di Ancelotti dimostra la necessità di confermarsi, a prescindere dal blasone. Mi auguro che a Napoli possa arrivare un tecnico simile al Luciano del primo tempo, capace nella comunicazione e nella gestione. Un coach che possa superare lo scoglio di un presidente particolare, soprattutto”.


Sul settore giovanile del Napoli

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“A Napoli ci sono tanti talenti, ma quello giovanile non è un settore a cui si presta molta attenzione. È importante, invece, crederci. Bisogna vedere fino a che punto, però, la società ci crede e sia disposta ad andare fino in fondo. È un obiettivo fondamentale per il nostro calcio, che non può permettersi esborsi eccessivi per l’acquisto di calciatori, o l’impiego esclusivamente di stranieri. Un talento dell'Under 20 che mi ha stregato? Sicuramente Casadei è stato tra i migliori, ma non voglio concentrarmi sul singolo. L’obiettivo raggiunto dalla Nazionale dimostra quanto sia importante, per il nostro movimento, garantire fiducia ai nostri giovani. Inserire i nostri talenti in un contesto di continuità sarebbe fondamentale. In Italia, d’altronde, ci sono gruppi di lavoro straordinari. Quel che manca è il coraggio di affidarsi ai nostri giovani”