L’Inter l’ha persa all’andata, non sfruttando le occasioni avute durante i novanta minuti di San Siro?
“Sono d’accordo. Un due a zero sarebbe stato un risultato meritato ed avrebbe cambiato il discorso al ritorno. Contro certe squadre ci sta di soffrire la qualità di alcuni calciatori, con il risultato che rischia di essere sempre in bilico”.
Anche il Napoli esce dalla Champions con qualche rammarico.
“Per il Napoli è un’annata molto particolare, sono successe tantissime cose. Quando la testa stacca, rimettere tutto a posto non è facile. Il potenziale degli azzurri è sicuramente più alto di quanto fatto sinora. Il pareggio dell’andata, contro il Barcellona, ci poteva stare. Poi, negli spazi i catalani fanno male, Yamal è stato devastante. Tuttavia, nella sfida di ritorno il Napoli non ha sofferto poi così tanto il Barcellona. Bisogna capire che più si va in alto, più la partita è decisa dagli episodi. Più si va su, più il margine d’errore si abbassa”.
Meret non sta attraversando la sua migliore stagione, ma con Spalletti ha dimostrato di poter essere un top. Lo porterebbe all’Europeo?
“Lo porterei, certo, anche se non mi permetto di entrare nel merito delle scelte di Spalletti. La storia con Napoli non è nata benissimo, c’è stato un infortunio e c’è stata molta concorrenza. Lo scorso anno, però, ha fatto una stagione incredibile. Se fossi un direttore di una squadra, Meret lo prenderei sempre. È un portiere che mi piace”.
Che gara dobbiamo aspettarci tra Napoli e Inter?
“Bisogna subito cancellare il passato, nel calcio si ha la fortuna di poter resettare e riscattarsi nella gara successiva. Nessuna delle due squadre credo farà conti. Essendo una sfida di alto livello, sarà il dettaglio a fare la differenza. Spesso, sono le piccole cose che ti girano una partita. Sarà una gara molto aperta”.
Chi sceglie tra Meret e Sommer?
“Per una questione anagrafica, e con il massimo rispetto per Sommer, scelgo Meret”.
Tra Lautaro e Osimhen?
“Credo che possiate scegliere voi e sarei contento del secondo. Haaland? Forse preferisco Lautaro e Osimhen".
Chalanoglu o Lobotka, chi sceglie?
“Il centrocampo dell’Inter è il più forte d’Italia e tra i migliori in Europa. In questo reparto, dunque, i nerazzurri hanno quasi sempre dominato in questa stagione. A tratti, è stata una dittatura”.
Che cosa salverebbe per il futuro, nel Napoli?
“Il Napoli, un anno fa, ha dominato un campionato difficile come quello italiano, riuscendo a dare spettacolo. Non ha nemmeno stravolto la rosa e, dunque, le basi sono importanti. Si è rotto qualcosa, credo a livello psicologico e nello spogliatoio. Stravolgere una macchina che funziona così bene non è stata la migliore idea. Garcia, forse, è stato troppo invadente. È giusto lasciare la propria impronta, ma non va cambiato troppo in una squadra che funziona ottimamente. La rosa del Napoli, però, è un’ottima base su cui ricostruire”.
Come commenta il gesto di de Laurentiis alla vigilia della sfida di Barcellona?
“Non è facile. Sicuramente ci sono delle persone che sono passionali, che vivono di esternazioni forti. È una stagione particolare e credo che tutto l’ambiente sia un po’ dispiaciuto di non essere lassù come pensava. Si possono avere dei momenti di debolezza, dunque. Una persona vulcanica può commettere questo errore. Parliamo di un secondo di errore, chi non l’ha mai commesso? Non è nulla di irreparabile”.
Un De Laurentiis che ricorda Zamparini?
“Zamparini era una persona che un minuto prima poteva farti il contratto e con cui, quindici minuti dopo, potevi litigare. All’esterno, però, traspare sempre soltanto un determinato lato del carattere. Ci si aggrappa per il titolo. Ricordo dei momenti bellissimi di una persona di grande generosità”.
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