Enrico Fedele, dirigente sportivo, è intervenuto a Radio Marte quest'oggi sui temi attuali in casa azzurra e del calcio italiano. A seguire le sue principali parole.
interviste
Fedele: “Il calo del Napoli quando ci sono obiettivi da raggiungere è costante”
Le parole di Fedele
—«Credo che il calo del Napoli sia un problema innato. Quando si trova nei momenti importanti, quando bisogna essere determinati, “o si vince o si vince” il Napoli alcune volte si perde. Quando c'è un obiettivo importante da raggiungere i falli tattici si devono fare. Invece nel Napoli pare che sia un peccato mortale farlo. Vedere Osimhen fare il terzino sinistro e non fare fallo. Un Jesus che rimane nell'area di rigore, non affronta e poi si gira di fianco lasciando scoperta la luce della porta. Cose da scuola calcio. Prendere un gol come quello di ieri, senza fare fallo, mi chiedo a cosa pensassero. Da un punto di vista sportivo bisogna vincere con le buone o con le cattive. Per me la questione non è se il punto arriverà mercoledì o giovedì. Per me la festa bisognava santificarla ieri, anche perché bisognava raggiungere il record della vittoria con sei giornate di anticipo. Errori madornali come quelli di ieri non si possono fare. I giocatori non reggono la partita, purtroppo è così. Il Napoli finora ha distrutto il campionato. Quindi se tu non giochi come hai fatto finora ci sta".
Napoli in difficoltà?
—"Ci sono problemi innati che forse avevamo intravisto perdendo due volte col Milan o rischiando di perdere con il Verona, segni che qualcosa non funziona. Comunque il Napoli ha dimostrato di essere la squadra più forte del campionato; ora c'è il calo di qualche giocatore come Kvaratskhelia che, secondo me, in questo momento sta giocando più per sé che per la squadra. Però quello che i giocatori hanno dentro ce l'hanno e lo dimostrano sempre. Quando il problema dimostrato dai calciatori azzurri viene fuori più di una volta allora è una carenza che con l'andare del tempo purtroppo può essere negativa. Se fossi un tifoso della Salernitana avrei gioito, e molto, per il risultato sportivo della squadra, che dopo il gol è totalmente cambiata, non per una mancata festa. Per me il Napoli non è distratto, bensì, come ho detto prima, ha delle pecche innate. Dimostra delle fragilità imbarazzanti. E la cosa, secondo me, dipende dai giocatori che scendono in campo, non dall'allenatore. Tutte le squadre sono prevedibili, basta vederle giocare. Anche il Napoli lo è. Forse il Napoli, a volte, è convinto di averla già vinta e forse eccede nel “maledetto palleggio toscano”».
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