A Stile TV nel corso della trasmissione “Salite sulla giostra” di Raffaele Auriemma è intervenuto Eugenio Fascetti, ex allenatore che allenò Conte nel suo periodo a Lecce. Di seguito le sue parole.


interviste
Fascetti: “Nel Napoli si vede la mano di Conte. Se dovesse andar via ho un sostituto”
Le parole di Fascetti a Stile Tv
—“Sono fiero di Antonio Conte, si sta confermando anche a Napoli di essere un grosso allenatore. Fa bene ovunque va e c’è solo da togliersi il cappello davanti alle sue qualità. Nel Napoli c’è tanto di Antonio Conte: questa squadra ha carattere, lo stesso di Antonio. L’Inter ha un organico superiore al Napoli che però ha più carattere, la mano di Antonio di vede. Chi dice che sa fare solo il 3-5-2 non vede il calcio, lui utilizza il miglior modulo per quella squadra che allena, anche perchè poi sono i calciatori che fanno il modulo. Nel mio Lecce giocavo con una squadra molto offensiva, Conte era un ragazzino, se non ricordo male fece la sua prima partita a Como ed aveva 16 anni. Quell’anno retrocedemmo, perdemmo delle partite ingenuamente, contro il Milan fu decisivo, perdemmo 1-0, ma sbagliammo 2 rigori. Il calcio è bello perchè di scontato non c’è niente".
LEGGI ANCHE
Sullo Scudetto
—"Il Napoli deve vincerle tutte e tre, è ormai padrone del proprio destino. E’ un bel campionato, partite scontate non ce ne sono. Da qui alla fine vedremo tutte gare equilibrate. Dopo il campionato che ha fatto, non credo che Conte andrà via a fine stagione. Personalmente, resterei a Napoli, ma non vedo il motivo per cui debba abbandonare una piazza come Napoli. Se poi dovesse andare via, prenderei Gasperini perché mi sembra abbia un po ' il carattere forte di Antonio. Non guarda in faccia a nessuno, a me piace, credo sia valido.
Mi manca non aver allenato Napoli, è una piazza molto stimolante. L’ho affrontato il Napoli ed era fortissimo, uno squadrone perchè c’era Maradona, ma anche un contesto di calciatori fortissimi attorno a lui. Sono un interista di vecchia data, ma da allenatore avrei allenato anche la Juve!".
Sugli attaccanti italiani
—Del calcio italiano di oggi manca una punta certa perché gli attaccanti a volte segnano, altre no, sono tutti molto discontinui. Cassano aveva grandi doti, poteva rendere di più, ma ha fatto una bella carriera”.
CalcioNapoli1926.it è stato selezionato da Google, se vuoi essere sempre aggiornato sulle ultime notizie seguici anche su Google News
© RIPRODUZIONE RISERVATA