Dove possono portare il Frosinone Barrenechea e Soulè?
“Sono ragazzi molto interessanti che, alla Juventus, venivano da un percorso importante. Hanno trovato una propria dimensione al Frosinone. Dopo un inizio di campionato ottimale, la squadra ciociara ha riscontrato qualche difficoltà che l’ha nuovamente coinvolta nella lotta salvezza. La qualità dei giocatori, però, è indubbia”.
Crede che, nella sfida del Maradona, prevarrà più la voglia di Europa del Napoli o quella del Frosinone di salvarsi?
“Credo che il Napoli debba fare di tutto per vincere la partita. Se guardiamo i valori tecnici, gli azzurri sono superiori. La voglia del Napoli di conquistare un posto in Europa credo possa essere decisiva”.
Perché Ciro Immobile sembra aver perso la corona a Roma?
“Non dimentichiamo il suo percorso alla Lazio. Ha realizzato oltre duecento gol in Serie A, molti dei quali in biancoceleste, è stato una delle ultime bandiere del calcio italiano. Siamo abituati a vedere attaccanti che cambiano di anno in anno, ma Ciro ha trascinato la Lazio in modo importante. Quando questi calciatori vivono una stagione di appannamento, capita che gli si butti la croce addosso. Resta, però, uno dei migliori attaccanti italiani. Quando vieni spremuto, d’altronde, è comprensibile pagare dazio”.
Come vedrebbe uno scambio con Simeone?
“Sono due ottimi attaccanti. Simeone, soprattutto per quanto fatto lo scorso anno, è un giocatore di valore. Sarebbe uno scambio tra un campione in discesa e un giocatore che si accinge alla maturità calcistica. A livello di esperienza, credo che Immobile possa dare ancora qualcosa al Napoli”.
Al Napoli servirà un miracolo per sostituire Osimhen…
“Osimhen ha vissuto un anno stratosferico la passata stagione. Quest’anno, anche lui ha avuto alti e bassi. Sul valore del giocatore, però, credo non ci siano dubbi. È un attaccante dominante, che può fare bene in qualsiasi squadra d’Europa”.
Qual è stata la motivazione, tra le tante, che hanno portato a questa stagione sciagurata degli azzurri?
“Col senno di poi, sostituire Spalletti con un allenatore che ha cercato di portare una mentalità diversa. Sappiamo tutti quali fossero i principi di gioco del Napoli. Quando arriva un tecnico che cerca di portare idee nuove in una squadra che ha vinto, è sempre difficile. È come accaduto con Benitez all’Inter, dopo l’addio di Mourinho. Sarebbe stato meglio scegliere un allenatore che potesse garantire continuità tecnica”.
La Juve Stabia è stata promossa in Serie B. lei è stato parte di questa cavalcata. È contento per i suoi compagni o c’è un pizzico di rimpianto per essersi fermato poco prima?
“Mi sono fermato a quarant’anni. È stata una grande avventura. C’è stata una innovazione tecnica, molti giocatori, come allenatore e direttore sportivo, sono cambiati. Quello della Juve Stabia è stato un miracolo sportivo, avendo conteso la promozione a squadre di maggiore blasone come Benevento, Crotone e Avellino. La compattezza dell’ambiente è stata determinante. Sono contento abbiano vinto il campionato”.
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