I numeri sono dalla parte di Garcia, la squadra aveva una media punti migliore con il tecnico francese. Garcia, dunque, è stato esonerato troppo in fretta?
“La gestione da parte del presidente, e da parte di molta stampa napoletana, ha denotato un approccio sbagliato. È stata sbagliata anche la presentazione, come se l’ex Roma fosse l’ultimo arrivato. Garcia ha lo stesso curriculum di Spalletti, è anche più giovane. Poi, succede che un tecnico ottiene un risultato importante e diviene un mito, come accaduto per Luciano. Non bisogna essere provinciali, ma capire che Napoli, così come altre città, non è il centro del mondo. Kvaratskhelia, così come Kim, è un ottimo giocatore, ma non è un fenomeno. Anche Vinicius non è un fenomeno, deve terminare il proprio ciclo di crescita. Van Basten, Ronaldo erano fenomeni”
Pioli ha trovato il modo di uscire dai problemi?
“E’ troppo facile far fuori l’allenatore per giustificare gli errori della società. Che il Milan abbia sbagliato alcune scelte è facile da dire, De Ketelaere sta facendo il fenomeno a Bergamo e Brahim Diaz non è stato utilizzato al meglio in rossonero. L’allenatore si manda via quando perde la fiducia dei giocatori. Garcia, a Napoli, per come era stato presentato al gruppo e dalla stampa, aveva già perso a priori qualsiasi forma di autorità. ‘Scusate, ho parlato con una decina di allenatori e soltanto lui è voluto venire’, ma non è così. È stato sbagliato un po’ tutto, il Napoli avrebbe le qualità per qualificarsi al quarto posto e fare un ottimo percorso in Champions”
Uno dei fattori più discussi della scorsa estate è stato il mercato, e la sostituzione di Kim. Natan non ha ancora dimostrato di poter essere l’erede di Kim?
“Anche in questo caso, far passare Kim per fuoriclasse è un errore. Non è un’annata a decretare il fuoriclasse. D’altronde, questo tipo di giocatori non viene in Italia”
Se Kim non è un fuoriclasse, Natan come deve essere definito?
“Kim aveva delle qualità: era molto attento, rapido nelle scelte. Tuttavia, giocava in una squadra che era un orologio svizzero. Koulibaly aveva qualità di base anche superiori a quelle del coreano. Natan, quindi, non ha né l’età né l’esperienza europea di Kim. Giocare al Fenerbahce è molto difficile. Ho vissuto in Turchia e posso confermare la pressione che c’è in certi club. Ciononostante, è il collettivo di una squadra che funzionava al meglio che aiutava anche a limare e nascondere i difetti del singolo. Inizialmente, Natan ha saputo dire la sua poi, però, ha risentito anche delle difficoltà della squadra. Ciò detto, il brasiliano è un calciatore che può diventare un Toloi o un Bremer, ma non un fuoriclasse”
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