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Donnarumma, il primo presidente: “Il Napoli lo visionò, ma non fece alcuna richiesta”

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Ciro Amore ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Marte 
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Caporedattore 

Ciro Amore, presidente dell’ASD Club Napoli di Castellammare dove è cresciuto Gigio Donnarumma, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Marte nel corso di Forza Napoli Sempre.

Donnarumma, il primo presidente sull'interesse del Napoli in passato

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“Sono cresciuti qui tanti nostri ragazzi, Donnarumma ed anche i tre fratelli Esposito. Anche Pio, che però era ancora un bambino, aveva cinque anni quando poi andò via, ma la sua fortuna è stata quella di essere il fratello di Sebastiano, perché la storia vuole che il grande Roberto Clerici, responsabile degli osservatori del Brescia, venne a visionare dei ragazzi sul nostro centro ed in particolare Donnarumma. Lo colpì anche Salvatore Esposito, il primogenito dei tre fratelli ma il nostro grande allenatore, Ernesto Ferrara, gli consigliò di visionare anche il secondo fratello, Sebastiano, di cui Clerici subito si innamorò. A quel punto il dirigente bresciano propose all’intera famiglia di trasferirsi a Brescia, compreso quel bambino, Francesco Pio, che allora aveva solo 5 anni. La casualità, dunque, è che gli Esposito accettarono e andarono tutti in Lombardia, laddove la famiglia Donnarumma rifiutò perché voleva rimanere a Castellammare. È stata la loro fortuna. Diciamo che i ragazzi hanno dei talenti enormi, ma il trascinatore è stato Sebastiano. Il Napoli ha visionato all’epoca Donnarumma, anche perché il ragazzo fu visionato da tutti, da Milan, dall'Inter, dalla Juve e dal club azzurro. Il primo pre-contratto è stato fatto con l'Inter, il Napoli non ci fece nessuna richiesta. Perché tanti talenti partenopei non passano per il Napoli? Penso che il problema sia della mancanza di strutture, perché anche oggi se qualche nostro ragazzo volesse provare a giocare nel vivaio azzurro sarebbe un problema per i genitori portare questi giovanissimi sino a Castel Volturno o a Napoli per cinque volte a settimana. E questo è dovuto anche alla mancanza di collegamenti veloci”.