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Di Michele: “Lukaku con 12 gol non è un attaccante da club che punta allo scudetto”

lukaku assist
A 1 Station Radio è intervenuto l'allenatore ed ex calciatore del Lecce
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto David Di Michele, allenatore ed ex calciatore del Lecce. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Di Michele sul momento del Napoli e Lukaku

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Abbiamo visto un’Inter un po’ stanca nelle ultime uscite. Secondo lei si è trattato di una stanchezza fisica o mentale?

“Per me si è trattato anche di stanchezza fisica, ma soprattutto mentale. La tensione della partita con il Bayern Monaco, seguita da questa contro il Barcellona, toglie parecchie energie mentali, e questo poi si riflette anche su quelle fisiche. Però penso che stasera l’Inter farà una grande partita, perché è una di quelle squadre che può mettere in difficoltà il Barcellona. L’energia mentale e l’adrenalina derivanti da una gara così importante — una semifinale di Champions — possono sopperire alla stanchezza fisica. L’adrenalina di una partita così importante, a un passo dalla finale, ti riempie il serbatoio”.


Sabato, invece, ci sarà la sfida tra Lecce e Napoli: un Lecce a caccia di punti salvezza, un Napoli a caccia di punti scudetto. Anche in questo caso, crede che saranno le motivazioni a fare la differenza? Oppure, a prescindere, vede comunque il Napoli favorito? 

“Beh, sicuramente un po’ favorito lo è in partenza. Però penso che sarà una partita difficilissima per entrambe, soprattutto per il Napoli, perché è costretto a vincere a tutti i costi. Anche il Lecce ha bisogno di punti, ma se dovesse riuscire a strappare un pareggio, per loro andrebbe bene. Per il Napoli, invece, perdere terreno adesso potrebbe essere rischioso, specialmente se l’Inter dovesse vincere. Se il Napoli pareggia e l’Inter vince, il vantaggio degli azzurri si ridurrebbe ad un solo punto e, con tre partite ancora da giocare, potrebbe essere pericoloso”.

Che tipo di gara si aspetta? Un Lecce chiuso a difendersi, oppure una squadra che proverà a giocarsela a viso aperto? 

“Secondo me sarà un Lecce chiuso, pronto a ripartire in contropiede. La partita dovrà farla il Napoli, non il Lecce. Da quello che ho visto, con le grandi squadre il Lecce tende ad affrontare le partite in questo modo. E poi il Napoli è una squadra che palleggia molto, quindi andarla a prendere alta può essere rischioso: ti scopri e loro attaccano gli spazi con giocatori che in questo momento lo fanno molto bene con giocatori come McTominay. Possiamo dire che è stato il miglior acquisto del Napoli in questa stagione, e uno dei migliori dell’intera Serie A. È un centrocampista che è andato in doppia cifra, è stato determinante in diverse partite: penso, ad esempio, al gol contro il Monza, quando la partita non si sbloccava. In quell’azione tutti pensavano che la palla l’avrebbe presa il portiere, invece lui ci ha messo la testa: bravo, furbo, ma anche molto intelligente tatticamente. Sa leggere le situazioni, ed è diventato un giocatore fondamentale per il Napoli”.

Invece della stagione di Lukaku cosa ne pensa? 

“Secondo me da Lukaku ci si aspettavano più gol. È un punto di riferimento lì davanti, e con il fisico che ha avrebbe dovuto creare di più, considerando anche quanto il Napoli crea dal punto di vista del gioco. Doveva essere un raccordo offensivo più incisivo, con numeri più pesanti. Dodici gol sono pochi, se parliamo di un attaccante di una squadra in lotta per lo scudetto. Abbiamo visto attaccanti come Retegui o Thuram quanti ne hanno segnati. Con 12 gol sei più un attaccante da squadra che lotta per la salvezza o per la metà classifica, non certo per un club che punta al titolo”.

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