Calcio Napoli 1926
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Di Canio: “Kvaratskhelia giocatore 3.0. Ecco chi sarà l’erede di Osimhen”

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Le parole di Paolo Di Canio

Emanuela Castelli

Paolo Di Canio è estasiato dal Napoli di Spalletti ed in particolare dalla stella georgiana, Kvaratskhelia. Il 77 georgiano è - per l'ex calciatore ed ora opinionista Sky - un atleta ultramoderno, capace di coniugare bellezza a concretezza, micidiale sottoporta e in grado di studiare e prevedere i movimenti degli avversari, che cadono puntualmente nella sua rete.

Di Canio: "Un peccato perdere Osimhen"

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Ecco quanto, della lunga intervista rilasciata da Di Canio a il Mattino, evidenziato da CalcioNapoli1926: "Avete visto cosa ha fatto Kvara? Sterzate e risterzate come un velociraptor. Quando hai quell'arte del dribbling è tutto meraviglioso. Lui prepara il gol con la giocata precedente, come se fosse un'esca alla quale tutti i difensori sistematicamente abboccano. Quella è una giocata che unisce meccanica, cognizione, capacità di interpretazione in una frazione di secondo. Inutile girarci attorno: siamo al cospetto di un atleta 3.0: un futurista. Kvara ha la capacità della percezione delle gambe degli avversari. Riguardando l'azione ti rendi conto che lui guarda il pallone appena mezza volta, poi guarda solo gli avversari. Mi rivedo in quelle giocate, ma io un po' troppo mi perdevo. Invece lui tira delle sassate per spaccare la porta. Ecco: Kvara è un mix perfetto tra bellezza e concretezza. Si differenzia da tutti gli altri esterni offensivi per la cattiveria sotto porta. Sarebbe un peccato (perdere Osimhen per la Premier, ndr) perché Kvara e Osimhen sono due mini cicloni che si uniscono e ti devastano (...) Erede di Osimhen a Napoli? Ad oggi dico Simeone, perché è più uomo d'area di rigore. Mentre Raspadori gira più a largo, mi ricorda Mertens.

Dove può arrivare questo Napoli? Nei momenti topici l'esperienza fa la differenza. Già mi sono proiettato avanti e sono curioso: voglio vederlo contro una squadra di blasone nel momento di difficoltà. Come reagiscono i giocatori e che scelte fanno. Se mantengono questa freschezza, non hanno paura di incontrare nessuno e possono giocarsi le loro carte. Tutto può accadere. Per quello che hanno dimostrato in tre quarti di stagione non devono temere niente e nessuno. Perché anche quelli che subentrano fanno la differenza (...) Per come sono devastanti fisicamente, per la prepotenza quando rubano palla e ripartono e per come mantengono palla con calma, rivedo il Milan degli olandesi. Ecco: per gli atteggiamenti di sicurezza e cattiveria".

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