Se è difficile tornare ad essere il Napoli adesso? Se si pretende tutto subito sì, se si da tempo penso sia fattibile tornare ad essere il Napoli. Senza nulla togliere agli altri allenatori, il Napoli ha perso un condottiero come Spalletti. Ha perso anche Kim. Dipende dalla società quello che farà il Napoli. L’area tecnica e dirigenziale? Bisogna ordinare tutte le situazioni della squadra, dal magazziniere in sù. La struttura di società è importante come è importante la ristrutturazione quando si cambiano i giocatori. Vanno cercate le soluzioni giuste e gli uomini giusti. L’Atalanta in finale? La vedo vincente perché ha mentalità. Sarà una partita difficile, ma penso che l’Atalanta possa fare la propria partita come ha fatto in altre partite. È un po’ difficile sulla carta perché è un Bayer Leverkusen che non perde mai, ma i cicli sono fatti per finire. L’Atalanta ha meritato questa finale. Ha le caratteristiche giuste per portare nella propria bacheca il primo trofeo dopo diversi anni in cui ha centrato semifinali e finali. Mi manca il campo, ma ci sono i cambi generazionali giusti. Italiano ha fatto molto bene allo Spezia, sta facendo molto bene a Firenze e credo che abbia le caratteristiche per guidare il Napoli. Penso abbia acquisito esperienza in questi due anni. Ha dalla sua l’esperienza per guidare squadre che vogliono ambire a qualcosa in più in campo italiano e internazionale”.
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