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De Siervo: “La pirateria uccide il calcio, il costo degli abbonamenti diminuirà”

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L'amministratore delegato della Serie A si è così espresso sulla dura situazione dello streaming illegale
Angelo Salzano

L'amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, si è espresso durante il Festival di Parma commentando la pirateria nel  calcio italiano. Di seguito un sunto elaborato dalla nostra redazione sulle parole riportate da Calcio e Finanza.

De Siervo, la pirateria uccide il calcio italiano

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 Il sistema abbonamenti: "Credo che siamo in una fase delicatissima, circa a metà della nostra staffetta. Abbiamo iniziato una 4×400, facendo la prima frazione tutti insieme con il Parlamento che ci ha consegnato una legge che individua la strada corretta. Per la prima volta siamo nella condizione di capire il problema che stiamo vivendo. Sono sterili le discussioni sul vendere bene o male i diritti. Quello che deve essere capito è che i soldi che raccogliamo nell’asta sono il frutto della vendita di abbonamenti. Se come sistema Paese non ne garantiremo uno corretto, la diminuzione degli abbonati rischia di impoverire tutto il sistema".


La pirateria influisce per le squadre: "Dobbiamo riuscire a far capire che le risorse che i nostri presidenti hanno dipende dalle risorse del sistema. Se non ci sono campioni è perché non ci sono sufficienti tifosi che pagano il prodotto. Quando noi chiudiamo una complicatissima asta di diritti, alla fine poi lavoriamo allo stesso conto economico perché più soldi entrano e più riusciamo tutti ad avere un beneficio. Se non raggiungiamo il break-even è perché il numero pirati è ancora alto. Al pirata deve essere garantito di entrare nel sistema legittimo. Devono imparare a pagare, l’obiettivo nel tempo sarà fare pagare meno: se pagano tutti, si potrà pagare meno".