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interviste
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuta Jolanda De Rienzo, giornalista e conduttrice di Sportitalia. Di seguito, un estratto dell’intervista. Che gara è stata quella tra Milan e Napoli? “E’ una stagione, questa, purtroppo avara di soddisfazioni. Secondo me, è stato un primo tempo dove tutti hanno avuto responsabilità. Una ripresa, invece, dove le cose non sono girate. Al di là delle defezioni avute in questa stagione e delle colpe, di cui abbiamo parlato all’infinito, credo che sia una stagione che proprio non vuole andare. Se fosse finita uno a uno, o due a uno per il Napoli, cosa avremmo detto? Avremmo parlato della grinta e della voglia di vincere. Le stesse qualità che abbiamo visto ieri nonostante la sconfitta. Non si può non analizzare la prestazione. I discorsi sul modulo o sulle colpe lasciano il tempo che trovano perché, alla fine, la palla va messa dentro. Esistono gli episodi e le discese, ma ieri non c’è stata lacuna discesa per il Napoli” Ieri il Napoli è sceso in campo con l’unico obiettivo di non prenderle. “Mazzarri l’ha pensata come una partita contro una big, preferendo la difesa a tre. Quando gli azzurri affrontano una big si pensa a non prenderle, anzitutto. L’errore di valutazione, però, è stato pensare che il Milan fosse una big. I rossoneri non sono la squadra di qualche anno fa. Lo stesso Pioli ha ammesso le defezioni difensive dei suoi. Una difesa così attaccabile, come quella del Milan, poteva consentire di scoprirsi maggiormente. Detto ciò, la gara poteva essere recuperata nel secondo tempo, grazie soprattutto ai cambi. Mazzarri è riuscito a correre ai ripari. Nei secondi quarantacinque, tuttavia, il Napoli ha pagato l’incapacità di finalizzare l’azione. La differenza sta negli episodi, nell’incapacità di buttarla dentro, per il Napoli, e nella capacità di punire al primo errore, per il Milan” Come spiega il gol subìto dal Napoli a difesa schierata? Ci sono responsabilità anche di Juan Jesus. “Mazzarri ha detto che la squadra l’aveva allenata quell’uscita di Theo. Tuttavia, si può massacrare un singolo per un errore? Il Milan, ad esempio, ha fatto uno strafalcione difensivo incredibile. Simeone, però, non è riuscito a segnare, in quella circostanza. Nell’errore della difesa azzurra, invece, la squadra è stata punita” Il Napoli, rispetto alla passata stagione, ha segnato 26 gol in meno. “Non è solo una questione attinente all’assenza di Osimhen. In squadra non c’è un sostituto che possa avere le sue stesse caratteristiche. Supportiamo sempre Simeone per la garra che mette in campo e spesso ci siamo chiesti perché non venisse schierato al posto di Raspadori. Queste partite, però, ci stanno forse dando una risposta. Per una squadra di alta classifica è fondamentale poter avere un attaccante che vanti almeno dieci gol all’anno. Oltre il modulo, numeri alla mano è questo che il Napoli sta pagando. Al Napoli servono il gol del nigeriano e sono curiosa di vedere il suo apporto alla squadra al rientro dalla Coppa d’Africa” Col rientro di Osimhen il Napoli può tornare ad essere competitivo per il quarto posto? “In molti dicono che serve un miracolo ma io dico ‘guardate il calendario’. Sembra paradossale, ma gli azzurri devono tornare a vincere con le piccole. È necessario pensare giornata dopo giornata, anche facendo calcoli. Vincendo con le piccole, e portando un punto a casa con le big, si può ragionare sul recupero in classifica. Per questo non condanno a priori l’approccio contro i rossoneri”
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