Lindstrom e Ngonge avrebbero potuto giocare di più proprio in virtù del piano gara di Mazzarri?
“Non voglio mettermi nei panni di Mazzarri ma pensate ad un tecnico che, dopo il tricolore, si ritrova a guidare la squadra campione in carica a metà classifica, alle prese con troppe assenze e che ha perso la propria identità. Si pensa a portare a casa i punti, dare sicurezza alla squadra e mettere ordine. Ciò è perseguibile garantendo solidità e provare a trasformare nuovamente il Napoli in una squadra. Se vogliamo andare nel tecnico e commentare i pochi tiri verso la porta, è normale che, senza una punta di ruolo e con le difficoltà di Raspadori nel muoversi da nove, si riscontrino problematiche. Spesso, quando arrivavano i cross, Politano e Raspadori erano fuori posizione. Inoltre, se non hai uno come Kvara non salti mai l’uomo. Non ho visto nessun azzurro saltare il marcatore”.
Zielinski, che avrebbe le qualità di saltare l’uomo, possiamo dire non sia in forma ormai da settimane?
“Tutti se la prendono con il polacco, ma pensate cosa sarebbe successo se l’allenatore l’avesse tolto dopo venti minuti. Se non si danno motivazioni, continuità tecnica, si rischia di perdere il calciatore”.
Il Napoli, rispetto alla scorsa stagione, fa segnare un -27 in classifica. Come si giustifica?
“Lo si giustifica con una assenza completa di programmazione. De Laurentiis ha già riconosciuto le sue colpe, ma oggi serve porre dei rimedi. Il rischio è di perdere del tutto la stagione. Più del quarto posto il Napoli non più pretendere. Purtroppo, la squadra dello scorso anno non c’è più. In questo momento si deve guardare all’entusiasmo dei nuovi arrivati. Anche lo stesso Lindstrom, dal cambio modulo, può ritrovare continuità”.
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