Sulle problematiche del Napoli: "La problematica principale del Napoli nasce dalla testa. Il pesce puzza dalla testa purtroppo, ma non ce l’ho in assoluto con De Laurentiis, a cui tutti dobbiamo un ringraziamento, innanzitutto per aver ripreso una squadra dal fallimento ed averla portata ai vertici europei con i conti a posto. Dobbiamo ringraziarlo per questo senza dubbi. Ma forse ha bisogno ora di fare un passo indietro su alcuni aspetti societari: tocca a lui l’ultima parola ma deve lasciare ai grandi manager l’organizzazione legata alla squadra. Quest’anno ci sono stati troppi squilibri, attraverso le partenze e soprattutto i malcontenti, che hanno impattato sui rapporti tra squadra e allenatori e specie sul rendimento in campo. Il Napoli di quest’anno non ha mai avuto equilibrio, tecnico, tattico, mentale e fisico. Ora serve ricominciare per ripartire insieme alla grande".
Su Sinner: "Per quanto riguarda Sinner, ormai non ci stupisce più, per la sua semplicità e la naturalezza, per come fa le cose, è impressionante l’equilibrio con cui si supera ogni volta, ottenendo grandi risultati. Ma poi incredibilmente lui è il primo. Parlando con i suoi allenatori dei quali sono amico, a evidenziare le cose da migliorare appena finisce un torneo. E’ una mentalità che gli è stata inculcata già da quando era ragazzo da Riccardo Piatti: la crescita di un campione così non prescinde da un’educazione sportiva e professionistica di un certo tipo. La sua forza è accettare l’errore e la sconfitta e ripartire e fa esattamente lo stesso dopo ogni vittoria. Jannick ora parte all’assalto alla vetta della classifica mondiale e credo che salterà uno dei tre tornei sulla terra rossa, tra Montecarlo, Madrid e Roma, per presentarsi al meglio al Roland Garros".
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